Seppie e tenerumi

seppie e tenerumiQuesta ricetta prende spunto da un piatto che lo chef Pino Cuttaia propone nel suo ristorante La Madia a Licata – in maniera assai difficilmente riproducibile a casa – utilizzando il calamaro e i tenerumi, ovvero le foglie più giovani della zucchina lunga, Lagenaria longissima, che hanno un sapore delicato e particolare. L’utilizzo tipico dei tenerumi è quello di usarli per condire la pasta, preparando un sugo assieme a pomodoro e aglio, ma da qualche tempo alcuni chef hanno cominciato ad utilizzarli accostandoli alle cozze, ai ricci di mare e, per l’appunto, alle seppie e  ai calamari.
Ci sarebbe da approfondire almeno uno di questi accostamenti, ovvero quello con le cozze. Per qualche strana alchimia, infatti, il gusto dei tenerumi associato alla salsa del pomodoro (nella pasta coi tenerumi) ricorda spesso in maniera netta quello della pasta con le cozze al pomodoro. Associare davvero le cozze ai tenerumi è stato ovviamente il passo successivo, visto che evidentemente i due ingredienti condividono uno o più composti aromatici che producono, uniti alla salsa di pomodoro, sensazioni assai simili come gusto. A questo punto, però, si potrebbe pensare di sostituire le cozze coi tenerumi in piatti che prevedono le cozze, come ad esempio, la pasta fagioli e cozze. E infatti, basta domandare a google e viene fuori che uno dei piatti siciliani della tradizione è proprio la pasta coi fagioli, i tenerumi e la zucchina lunga.
Ma torniamo alla nostra ricetta semplificata. Cuttaia frulla i calamari crudi e costruisce dei fogli sottilissimi, quasi trasparenti, di calamaro, cuocendoli a 70 C°. Noi invece abbiamo lasciato le seppioline intere e le abbiamo saltate in padella. Cuttaia prepara una salsa che ricorda la bagna cauda, con latte, olio, aglio e acciughe salate. Noi invece abbiamo frullato un paio di acciughe sott’olio con olio di oliva e poi filtrato il tutto. Cuttaia decora il suo piatto con uno scampo sgusciato appena scottato. Noi lo abbiamo temerariamente “impreziosito” con zeste sottilissime di limone candito al sale (forse più noto come limone candito alla marocchina, ovvero limone lasciato sotto sale e succo di limone per almeno due settimane, a volte con spezie come semi di finocchio).
Infine, Cuttaia sbianca i tenerumi sbollentandoli e trasferendoli in acqua e ghiaccio, per poi finire di cuocerli e mantenere intatto il colore. Noi invece… no. Li abbiamo cotti in padella con poca acqua per un paio di minuti e poi ripassati con olio e cipolla per altri 5/6 minuti.
Ovviamente i piatti di Cuttaia ed il nostro, dopo tutte queste semplificazioni, in comune hanno alla fine solo il fatto che utilizzano gli stessi ingredienti. Più o meno.
E nonostante questo, la nostra versione ci è sembrata più che decente.
E se la nostra è buona, vi lasciamo immaginare come debba essere quella dello chef stellato…

seppie e tenerumi

Seppie e tenerumi
 
per 4 persone
Ingredienti
  • 8 seppioline (2 per piatto) o 4 seppie medio-piccole
  • un mazzo di tenerumi
  • un piccolo cipollotto fresco o una cipolla piccola
  • 4 acciughe sott'olio
  • ⅘ cucchiai d'olio EVO, meglio non troppo piccante
  • un quarto di limone candito al sale
  • sale
Istruzioni
  1. prendere dal tralcio solo le foglie della zucchina (e i loro gambi, se teneri), lavarle bene e tagliarle a pezzetti.
  2. in una padella capiente, mettere i tenerumi così tagliati e bagnare con poca acqua. Cuocerli coperti a fuoco medio in modo che il vapore ammorbidisca le foglie.
  3. dopo due o tre minuti, togliere i tenerumi dal fuoco e trasferirli in un piatto.
  4. nella medesima padella, fare appassire il cipollotto con un paio di giri d'olio.
  5. prima che si colori, rimettere i tenerumi in padella e cuocere a fuoco medio, salandoli, per altri 5 minuti, bagnandoli con poca acqua se necessario
  6. una volta cotti, trasferirli nel bicchiere del minipimer e frullarli fino ad ottenere una crema non troppo liquida. Controllare il sale e correggere se necessario, ma meglio lasciare la crema un po' bassa piuttosto che troppo salata. Mettere da parte.
  7. lavare bene sotto acqua corrente il quarto di limone candito e tagliarlo in striscioline sottili dopo aver rimosso la polpa.
  8. frullare le acciughe con i 4 cucchiai di olio, quindi filtrare l'olio insaporito per eliminare eventuali residui.
  9. pulire e asciugare bene le seppie e poi cuocerle su una piastra rovente o passarle in padella (sempre pre-riscaldata a dovere, per pochissimi minuti. Nel caso di seppioline, il tempo di cottura è di circa 30/45 secondi per lato.
  10. assemblare il piatto come nella foto, adagiando le seppioline sulla specchiatura di crema di tenerumi e condendole con qualche goccia di olio alle acciughe. Decorare con le zeste di limone candito.


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