Ci sono delle folgorazioni alle quali è impossibile resistere. Tipo quella che ci è capitata qualche mese fa. Eravamo ad una manifestazione gastronomica, tanto per cambiare, e uno dei laboratori era sulla panificazione con un guru in materia a Palermo, Ottavio Guccione. Tra le varie cose di cui si è occupato quel giorno, Ottavio ha raccontato anche di certi biscotti di antica tradizione, fatti con miele, strutto, semola… E poi ha tirato fuori degli enormi vassoi stracolmi di quelli che ha chiamato “biscotti cu chinu”, cioè col ripieno. Una bontà sopraffina! Non so quanti ne abbiamo mangiati: un guscio fatto con una sorta di frolla e un ripieno morbido, gustoso. L’ho braccato per un po’ per cercare di estorcergli la ricetta ma tutto quello che sono riuscita a sapere erano gli ingredienti, grossomodo. Con me, a quel laboratorio, c’era la mia collega Ombretta. Anche a lei questi biscotti sono piaciuti parecchio e allora abbiamo messo in moto un lungo meccanismo di ricerca storico-filologico-scientifica e incrociando i dati di vecchie ricette e pescando fra i dolci tipici riportati online come questi, siamo giunte a questa elaborazione che, finalmente, ho potuto testare qualche giorno fa. Il risultato è molto buono. La frolla esterna è gustosa e anche il ripieno. Ma quelli di Ottavio, va detto per dovere di cronaca, erano e rimangono eccellenti. Chissà che prima o poi non si riesca ad avere proprio la sua ricetta. Intanto, eccovi la nostra rielaborazione.
Questi biscotti si sono guadagnati il diritto di far parte dei nostri biscotti di Natale.
- Per la pasta:
- 330 grammi di farina 00
- 100 grammi di zucchero semolato
- 100 grammi di strutto
- 1 uovo
- 3 grammi di bicarbonato di ammonio
- buccia di limone grattugiata
- Per il ripieno:
- 300 g di mandorle tostate e macinate
- 300 g di miele,
- 50 g di semola
- mezzo bicchiere d'acqua
- le zeste di un limone
- le zeste di un mandarino
- un cucchiaino di essenza di vaniglia
- mezzo cucchiaino di cannella in polvere.
- Amalgamare strutto, farina e zucchero e lasciare riposare per tre o quattro ore.
- Disporre l'impasto a fontana, aggiungere l'uovo, l'ammoniaca e la scorza di limone grattugiata e lavorare fino ad ottenere una pasta morbida. In alcune ricette si impasta con il latte anzicché con l'uovo.
- Per il ripieno: Tostate le mandorle e tritarle finemente.
- In un pentolino portate ad ebollizione il miele e aggiungete l'acqua, le mandorle tritate, la semola, la cannella e l'essenza di vaniglia.
- Rimettete sul fuoco, mescolando con un cucchiaio di legno fino a quando il composto non si stacca dalle pareti del pentolino e risulta compatto, togliete dal fuoco e poi lasciate raffreddare un po'.
- Intanto preparate la pasta. Stendetela con il mattarello, ricavate dei dischi con un coppapasta (noi li abbiamo fatti di 8 cm di diametro), mettete un po' di ripieno al centro e chiudete a mezza luna sigillando bene i bordi. procedete così fino alla fine degli ingredienti. Su ciascun biscotto fate un paio di taglietti, quindi disponeteli in una teglia ricoperta di carta forno e cuoceteli in forno caldo a 160 gradi finché non saranno dorati.
- Durante la cottura, se aprite il forno, si avvertirà l'odore dell'ammoniaca. E' normale. Una volta pronti e raffreddati, non ne rimarrà traccia né all'olfatto né al gusto.
Ciao Clara! Magari non siete riuscite a riprodurre al 100% la ricetta originale, ma mi sembrano molto buoni! Direi che se potessi assaggiarli mi accontenterei 😛
Un abbraccio
Elisa, ciao. Grazie mille e un abbraccio a te.