I tartufini geniali e l’abusivismo

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Ultimamente arrivo un po’ in ritardo su tutto. Questo essere donna in carriera – leggasi una che si divide tra casa e due o tre lavori – a volte è proprio sfiancante. Comunque, la storia è di un paio di settimane fa e in sintesi è questa: una giornalista che ha scritto un libro per ragazzi sulle Catacombe dei Cappuccini di Palermo, si offre di accompagnare gratuitamente un gruppo di allievi di una scuola in visita al posto da lei raccontato. La giornalista e gli studenti vanno alle Catacombe, lei racconta loro la storia, fino a quando uno zelante vigile urbano la blocca e la multa per esercizio abusivo della professione, con una sanzione di mille euro.

La professione che stava esercitando abusivamente sarebbe stata quella di guida turistica.

Cioè, quando io andrò in giro con amici e parenti non palermitani a mostrare bellezze e monumenti della città, dovrò guardarmi bene dal raccontarne la storia, perché lo stesso vigile urbano potrebbe nascondersi alle mie spalle e mentre – che ne so – narro di quando fu costruito il Teatro Massimo – zac! multone da mille euro!

Immagino che quel vigile urbano sia lo stesso che quotidianamente porta avanti con lo stesso zelo la lotta alla doppia e tripla fila in città, che multa quelli che abitualmente si credono un autobus o un taxi e si muovono con la loro auto nella corsia riservata. Credo proprio che sia lo stesso vigile urbano che contrasta l’abusivismo, i parcheggiatori che si impossessano di ogni metro di strada e pensano di farti pagare il “pedaggio” anche nelle ore in cui hai diritto di posteggiare gratis.

Immagino che questa multa per esercizio abusivo di professione sia la stessa che qualche altro zelante vigile urbano è pronto a infliggere a tutti quelli che quotidianamente scrivono testi spacciandoli per comunicati stampa e li diramano come tali ai giornali.

Perché, caro il mio vigile, se io racconto ai miei amici la storia di qualche monumento della mia città non mi sto spacciando per guida turistica. Ma se io scrivo un  comunicato stampa – tanto per fare un esempio, eh – e però nella vita faccio il segretario di un partito – tanto per fare un esempio, eh – allora si che mi spaccio per quello che non sono. Questo è esercizio abusivo di professione! Così, giusto per essere chiari.

E adesso, per addolcire un po’ il clima, vi offro questo tartufini. Li ho adocchiati qui – anche se l’originale non prevede la versione al cioccolato – e ho dovuto assolutamente provarli perché li trovo geniali: sono (abbastanza) sani, (molto) facili da fare, (parecchio) gustosi e anche (tres) chic da offrire. Ma non sarà che sto facendo esercizio abusivo di professione di pasticcere?!

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Prep time: 
Total time: 
Porzioni: circa 25 pezzi
 
Ingredienti
  • 175 gr albicocche secche
  • 60 gr di cocco essiccato, grattugiato più quello per decorare
  • 40 gr mandorle tostate
  • 40 gr anacardi tostati
  • Scorza grattugiata di una arancia
  • 1 cucchiaio di olio di cocco (in alternativa 1 cucchiaio di olio di oliva delicato)
  • 3 cucchiai di succo di arancia
  • cioccolato fondente per la copertura
Istruzioni
  1. Mettete tutti gli ingredienti in un mixer e tenete da parte il succo d'arancia.
  2. Mescolate ad alta velocità fino a quando non saranno ben tritati e amalgamanti. Aggiungete il succo d'arancia, un cucchiaio alla volta, fino a quando il composto non inizia ad essere appiccicoso.
  3. Formate delle palline di egual misura, metà tuffatele nel cocco essiccato e posatele su dei mini pirottini.
  4. L'altra metà fatela congelare e poi, con l'aiuto di uno stuzzicadenti, immergete una ad una le palline nel cioccolato fondente fuso. Lasciate raffreddare.
  5. Si conservano a lungo in frigo chiusi in un contenitore ermetico.

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2 thoughts on “I tartufini geniali e l’abusivismo

  1. Conosco diversi colleghi ai quali verrebbe l’acquolina in bocca all’idea di impugnare “il multone” (ma roba da matti!)
    A me, invece, viene l’acquolina in bocca a guardare queste foto.

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