La pizza è un incubo. Nel senso che spesso li genera accompagnando lunghe notti insonni. Difficile dire quante buone pizze abbia mangiato negli ultimi anni. Perché si fa presto a dire pizza, ma si fa altrettanto presto ad ingerire un’accozzaglia molliccia di impasto e condimento che, nella migliore delle ipotesi, genera una serie di effetti indesiderati. La scorsa settimana, ad esempio, abbiamo mangiato una pizza a casa di amici. Una di quelle riunioni pizze familiari e gioco di società/film che ancora, grazie al cielo, ci piace tanto fare.
Sorvolo sul gioco di società per evitare che qualcuno pensi, dato che ho vinto, che ne parlo solo per lodarmi, e mi concentro invece sul post cena:
1) gonfiore addominale (non è bello a dirsi, mi rendo conto, ma lo faccio per dovere di cronaca);
2) arsura che nemmeno se avessi leccato una sarda salata (ed è continuata fino all’indomani mattina);
3) malessere generale e sonno disturbato.
Sarà stato un caso, direte voi. Chissà che avevi buttato giù nello stomaco prima della pizza?. E invece no! Perché tutto questo succede – diciamo – tre volte su quattro. Un dato rilevante, non vi pare? Assodato che non ho particolari intolleranze, ne ho dedotto che questa indigestione da pizza possa essere dovuta, perlopiù, ad una cattiva lavorazione. Non nel senso che i pizzaioli usano ingredienti di scarsa qualità (e sorvolo sulla mozzarella di plastica usata normalmente), quanto piuttosto che non lasciano all’impasto il giusto tempo di lievitazione affinché poi non gonfi nella nostra pancia rendendo la pizza difficilmente digeribile.
Capirete bene che ogni volta che mangio una pizza che non mi genera incubi notturni, registro immediatamente il locale e lo tengo in memoria per altre occasioni.
Qualche tempo fa siamo stati a cena alla Bufalaccia per provare le loro pizze, delle quali in città si dice abbastanza bene. Il menù è molto vario con un’ampia scelta (ci sono anche le pizze fritte tipiche della tradizione napoletana). Ma io volevo una pizza senza troppi fronzoli che mi consentisse di percepire tutti i sapori, compreso quello della base, quindi ho scelto una pizza semplice con bufala, of course. Gli amici che ci hanno accompagnato in questa avventura si sono sbizzarriti: pizza fritta, porcini, tartufo…ci hanno messo di tutto sulle loro pizze! Ma io no: dura e pura (per amore della scienza, si intende, anche se ho assaggiato un pezzetto di pizza fritta, gustosa e asciutta).
Ho mangiato tutta la pizza. Era morbida e ben condita. Buona. Un po’ di arsura c’è stata ma la nottata è andata via liscia come l’olio. Niente effetto palloncino. Niente incubi notturni. Risveglio sereno.
Può bastare per dire ho mangiato una buona pizza? Per essere assolutamente certa ho ripetuto l’esperimento a distanza di oltre un mese. Stavolta ho scelto la piazza con le acciughe. Ce n’erano troppe e quindi è risultata un po’ salata, ma sempre perfettamente digeribile.
Continueremo in questa nostra ricerca delle pizze digeribili. Intanto annotatevi questo indirizzo: La Bufalaccia, via De Cosmi 13, Palermo – tel.091 5079930.
Da Sciuscià hai provato?
usano tra l’altro la farina di Kamut che rende la pizza più leggera e digeribile e buona da morire 🙂
Sciuscià! Lo conosco ma non ci vado da tanto tempo. Anni. Lo proveremo. Grazie per la segnalazione.
Quando devo fare un test-pizza-pizzeria prendo sempre la classica Margherita. Effettivamente le pizze che ti lasciano voglia di bere un litro di acqua al mattino se ne trovano spesso per non parlare di quelle gommose dopo 3 minuti che te le servono al tavolo.
Però quando la prepariamo noi acquistando la pasta per la pizza pronta del supermercato non ci succede mai. Concordo su questo post e se ti va, venite a Milano a fare un po’ di test 🙂
Ok, adesso lo confesso: non sono mai stata a Milano. Anzi, solo una volta, molto tempo fa e per poche ore. Il tuo invito è tentatore… 😉
Ecco. Quando passo di qui mi sento decisamente meno aliena. Noi non frequentiamo più pizzerie e non compriamo la pizza in cartoccio, proprio per questi motivi! Non ha senso uscire per poi stare male la notte e anche il giorno dopo (nel mio caso). Abbiamo solo due pizzerie fidate che frequentiamo, e questo è un handicap, perché con gli amici andare in pizzeria è facile e “economico” (posso non dire nulla in questo senso che altrimenti risulto petulante? :)). Fortuna che con Comandante Amigo la pensiamo nello stesso modo, altrimenti sarebbe una tragedia per la mia pancia! Ma l’hai già fatta con il lievito madre? Giuro che se già mi trovavo bene con la pizza normale con il lievito di birra, ora con la pasta madre non c’è veramente paragone. Quasi come se non avessi mangiato pizza. Incredibile. Un bacino, ora scappo che ho una giornata luuuuunga (e poi una cenetta in un ristorante che non vedo l’ora sia questa sera! :)). Un bacino! Sere
Cara Sere, che bello sapere di fare parte di “un gruppo”! Come ho scritto da te, noi siamo ancora nella fase di “conoscenza reciproca” col lievito madre, mentre voi siete molto più avanti. Ma ci piacerebbe cimentarci nella pizza. Aspettiamo con impazienza le tue dritte e poi saremo pronti a provarci. Buona cenetta. Baci
Ieri sono andato alla Bufalaccia forse avevano avuto problemi di lievitazione la pizza era immangiabile io ho preso la margherita ed oltre la pasta tremenda la mozzarella era gommosa ed a pezzettoni
Commento
Forse ieri ,spero che non sia cambiato qualcosa,era meglio che si pigliavano un giorno di ferie
Saluti
Beh, speriamo davvero che non sia cambiato nulla e che si sia trattato solo di una giornata “sbagliata”.