E’ passato quasi un mese dall’ultimo post. Accidenti! Come passa velocemente il tempo quando ti diverti… Recentemente questa è una delle frasi che ripetiamo più spesso a casa dei Ladri. Con molta ironia, dato che questo tempo, da tempo, non riusciamo più a dominarlo. Qualche volta, invece, con cognizione di causa, dato che, ogni tanto, capita anche di divertirsi tra una riunione, un articolo, un evento, un comunicato stampa…
Un tempo, nell’elenco dei divertimenti c’era anche stare in cucina. Ultimamente, invece, si cucina poco. Cioè si cucina ogni giorno, ma poche cose che abbia un senso pubblicare sul blog. In parte perché il tempo a disposizione nel fine settimana, da quando l’orto è entrato a far parte della famiglia, si è praticamente dimezzato. In parte perché fare troppe cose ogni giorno assottiglia la sfera creativa, almeno a me…
Insomma, mi sa che sono vittima del blocco dello scrittore e di quello della cuoca: tutti e due in un colpo solo. Però, nonostante queste evidenti difficoltà, c’è una cosa che cerco di non fare mai mancare nel weekend perché altrimenti mi sembrerebbe davvero di essere irrimediabilmente sopraffatta dagli eventi: un dolcetto per la colazione.
Mettiamola così: è il mio modo per dire che ci sono o che provo ad esserci. E’ la dolce illusione di avere ancora un briciolo – anzi una briciola – di controllo sulla mia vita e sul mio tempo. E’ un modo per dire che tanto io riesco comunque a fare le cose che mi piacciono (!) anche se c’è del super lavoro che mi aspetta.
Questa ciambella, che ha il sapore delle ciambelle della mia infanzia – infatti deriva da un vecchio ricettario ormai scompaginato e ingiallito – ha tutte le sembianze di una ciambella al caffè, in realtà è un concentrato di illusioni…
E’ consigliata una bella porzione perché sortisca gli effetti desiderati… 😉
- 90 gr di burro
- 120 gr di zucchero
- 2 uova (separate tuorli e albumi)
- 1 tazzina di caffè ristretto
- 1 cucchiaino di essenza di vaniglia
- 125 gr di farina 00
- 50 gr di fecola di patate
- 1 cucchiaio di liquore al caffè
- ½ bustina di lievito
- un pizzico di sale
- gocce di cioccolato fondente
- granella di zucchero per guarnire
- Lavorate a lungo il burro morbido in una ciotola con ⅔ dello zucchero, fino ad ottenere un composto spumoso. Io ho usato lo sbattitore elettrico.
- Aggiungete, quindi, un tuorlo alla volta (mettete da parte gli albumi), il sale, il caffè, il liquore e l'essenza di vaniglia sempre lavorando il composto con le fruste elettriche.
- A parte, montate gli albumi a neve ben ferma con lo zucchero rimasto, aggiungeteli al composto di burro e setacciate la farina, la fecola e il lievito ed aggiungeteli all'impasto.
- Incorporare delicatamente il tutto mescolando dal basso verso l'alto per non smontare l'impasto.
- Infine unite le gocce di cioccolato (o il cioccolato in pezzetti).
- Versate in uno stampo a ciambella del diametro di 18/20 cm imburrato ed infarinato e cospargete di granella di zucchero.
- Cuocere nella parte bassa del forno già caldo a 180 gradi per circa 40 minuti.
Questa ciambella è tratta da un ricettario che tutti quelli della mia generazione conoscono molto bene. Io ho fatto solo qualche piccola modifica all’originale, aggiungendo l’essenza di vaniglia e soprattutto il liquore al caffè, per avere un gusto un po’ … più adulto. Per il resto, l’ho lasciata un po’ rustica perché mi è piaciuto questo aspetto alla Buondì Motta, altra cosa che quelli della mia età conoscono bene.
Ciao Clara! Felice di rileggerti, e con una bella ricetta confortevole: capita a tutti di “mollare” un po’ la presa (io non faccio testo, pubblicando si o no un post al mese!) l’importante è non perdere la passione 😉 devo rimettere mano anch’io al mio orticello che sta lì in letargo dietro casa: riusciranno i nostri eroi? Mmah! Un abbraccio, e un saluto alla bella Sicilia :*
Sara, ma si, dai, ce la faremo. Un bacione