Profiteroles

profiteroles-2Ogni tanto ci vengono strane idee in testa e decidiamo di cimentarci in imprese titaniche senza avere l’assoluta consapevolezza di quello a cui stiamo per andare incontro. Come quando abbiamo deciso di fare felice un amico, anzi un gruppo di amici, presentandoci ad una cena con un doppio profiterole che dalle nostre parti risulta assai gradito. Un doppio salto mortale con avvitamento nella nostra cucina. Soprattutto perché abbiamo deciso di prepararlo in un normale giorno lavorativo, il pomeriggio per la sera. Poveri ingenui!!

“Voi non sieti degni di stari in questa cucina”, avrebbe detto il cattivo di Masterchef Joe Bastianich, pur essendo la nostra, la cucina. Ma tant’è. L’abbiamo fatto!

Dunque, ricapitolando: dovevamo lavorare, volevamo fare il profiterole di sana pianta… facendo un paio di rapidissimi calcoli, ci siamo resi conto – alla buon ora! – che non avremmo potuto farcela a fare tutto, bignè compresi. Allora, dopo una combattuta riunione con me stessa ed IP, abbiamo deciso di cedere alle lusinghe di deliziosi bignè surgelati già pronti, trovati dal nostro spacciatore di fiducia di prodotti per pasticceria. “Signora stia tranquilla, sono come appena sfornati”. E che poteva dirmi, pover’uomo?! Ed io pure che sto lì a chiedere….

A nostra parziale difesa, però, possiamo giurare e spergiurare che i bignè li abbiamo fatti e sono pure venuti bene.

Dunque non restava da fare che la crema. Al caffè per gli adulti e al cioccolato per i bambini.

Ora, giustamente, vi chiederete perché mai postare una ricetta mezza tarocca. No, non è per fare concorrenza alla Parodi che usa i prodotti surgelati al posto dei freschi, ma solo perché secondo noi il risultato finale, bignè, crema e panna, tutto compreso, era degno di attenzione. Tanto lo sapete che i bignè li sappiamo fare ;-).

Ingredienti per le creme dei profiteroles

  • 800 gr latte intero
  • 300 gr di tuorli (circa venti)
  • 300 gr di zucchero
  • un cucchiaio di essenza di vaniglia
  • 35 gr amido di mais
  • 35 gr amido di riso
  • 150 gr di caffè ristretto
  • 5 gr caffè liofilizzato
  • 150 gr cioccolato fondente
  • mezzo lt panna da montare
  • 3 cucchiai di zucchero a velo (per montare la panna)
Da questi ingredienti abbiamo ricavato circa 1.350 kg di crema pasticcera che abbiamo diviso in 800 gr ai quali abbiamo aggiunto il caffè e 500 gr ai quali abbiamo aggiunto il cioccolato (e abbiamo farcito complessivamente una settantina di bignè piccoli).
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Per preparare la crema pasticcera: scaldate il latte con l’essenza di vaniglia. Nel frattempo mescolate i tuorli con lo zucchero, poi unite gli amidi e amalgamate il tutto (naturalmente se non avete l’amido di riso, che dà un po’ di leggerezza alla crema, potete sostituirlo con amido di mais raddoppiandone la dose prevista). Versate questo composto nel latte prima che bolla e mescolate per qualche minuto sulla fiamma finché si addensa. Lasciate raffreddare la crema e copritela con della pellicola affinché non si rapprenda in superficie. Una volta tiepida, dividetela in due parti (noi abbiamo fatto 800 gr e 500 gr).
Alla parte più abbondante aggiungete il caffè amaro che avete preparato in precedenza (noi lo abbiamo fatto all’antica, con la moka) e fatto raffreddare e nel quale avete sciolto 5 gr di caffè solubile. Montate la panna con lo zucchero a velo e aggiungetene quattro/cinque cucchiai alla crema di caffè per alleggerirla un po’ (ma la dose dipende anche dal vostro gusto).
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Ai restanti 500 gr di crema aggiungete il cioccolato spezzettato e sciolto al microonde o a bagnomaria e mescolate per amalgamare. Anche in questo caso potete aggiungere qualche cucchiaio di panna montata per rendere la crema più morbida.
Riempite i bignè di crema con una sac a poche, disponeteli su un piatto da portata o su un vassoio e fate colare la crema rimasta sulla montagna di bignè in modo da ricoprirli tutti.
La versione al cioccolato, poiché era destinata ai bambini, abbiamo voluto farla meno classica ed abbiamo usato la sac a poche con una bocchetta liscia sia farcire sia per ricoprirlo in stile mont blanc.
Lasciate rassodare il tutto in frigo per un paio d’ore. Decorate con ciuffetti di panna, chicchi di caffè e scaglie di cioccolato.
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Ai nostri amici è piaciuto. Noi vi consigliamo di prepararlo qualche ora prima di consumarlo e non all’ultimo momento come abbiamo fatto noi. Il gusto ci guadagnerà.

10 thoughts on “Profiteroles

  1. “… anzi un gruppo di amici”?!?!? Ed io che mi sono “sacrificato” a smaltire tutto quel ben di Dio rimasto!!! … in effetti l’impresa titanica ha prodotto una strana idea decisamente degna di lode. Mi permetto di aggiungere che il giorno dopo era addirittura più buono!!! Confido in tante altre strane idee!! Cià cià

  2. Ommiodddio!! Sto sbavando sullo schermo! I profiteroles sono un dei miei dolci preferiti!
    Però hai ragione, farli il pomeriggio per la sera era proprio un’impresa impossibile, anche per due supercuochi come voi!
    E ammetto che in un caso di emergenza come questo avrei ceduto sicuramente anche io ai bignè pronti, ma non dirlo a nessuno :DDD

    • Ok, allora abbiamo un segreto… 😉
      E dire che usare questi bignè già fatti ci ha fatto sentire un po’ in colpa, ma ce la siamo proprio cercata!
      Diceva il saggio: sbagliando si impara.

  3. E vabbè ma ogni tanto ci potrà pur stare no comprare qualcosa di pronto, soprattutto se di alta quaità? E poi con queste creme sono veramente goduriosi 🙂
    Buon pomeriggio :*

    • Eh si, con i ritmi di vita un po’ frenetici, a volte la buona volontà e i sani principi non bastano. E’ necessario “un aiutino”.
      Certo, potevamo sempre scegliere di non farli, ma i nostri amici sono ghiotti di profiteroles! Un bacio

  4. Massì, di surgelati non è mai morto nessuno e poi cosa pensate che i migliori pasticceri tutte le mattine si mettono ad impastare prodotti freschi?! Ahahahahah!! Saremmo degli illusi! I freezer dei migliori chef/pasticceri sono pieni di basi congelate. 😉 Ed ultima osservazione: non è che siamo tutto il giorno lì in cucina a impastare, io nella vita avrei pure dell’altro da fare…
    Non mi piacciono i principi ‘talebani’ e questi profiteroles non hanno nulla da invidiare a quelli fatti partendo da zero!! Bravissimi

    • Meno male che ci siete voi ad alleviare i nostri sensi di colpa!!! E’ vero, neppure io condivido i principi talebani. Ogni tanto qualche piccolo compromesso è necessario ed aiuta a vivere meglio. E devo dire che questi bignè surgelati erano davvero “come freschi”. Grazie cara!

  5. sono d’accordissimo con Fra, profiteroles stra-buoni che il giorno dopo lo erano ancor di più!!!!! diciamo che tutti ci siamo “sacrificati” a smaltirli ma è stato un vero godimento del palato….se pò rifà!!!!! 🙂

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