Mi sono concessa un lusso, uno di quelli che non mi concedevo da molto, troppo tempo: una domenica pomeriggio trascorsa a prendere il té con un paio di amiche che non vedevo da un po’. L’idea è venuta così, di getto, mentre si decideva come organizzare il nostro pomeriggio insieme: venite da me, domenica tea time!
E’ stato un po’ come tornare indietro nel tempo, a quando il logorio della vita moderna per noi era solo un problema degli altri, perché ci sentivamo padrone del (nostro) tempo e potevamo concederci due, anche tre ore tra chiacchiere, tazze fumanti e pasticcini senza stare troppo a pensare a come organizzare uomini e cose.
Insomma, al mio invito a casa le mie amiche hanno risposto con entusiasmo: “bella idea una domenica pomeriggio decadente“. Precisando che decadente fosse da intendersi nell’assoluta accezione romantica del termine, come una sorta di privilegio spirituale… un po’ retrò.
Uhm… non sai mai da cosa possono nascere i pensieri più strampalati.
Per farla breve, questa attribuzione di decadenza al nostro appuntamento pomeridiano ha messo in moto la parte dormiente della mia coscienza anglo-letteraria e così mi sono detta: che decadente sia! Ho apparecchiato la tavola come si conviene, con una bella tovaglia di lino ricamata a mano (con i tovaglioli di stoffa, per carità), ho sistemato tazze e cucchiaini, teiera, zuccheriera. Ho messo in bella mostra tutti i tipi di tè e tisane che avevo a disposizione per dare alle mie amiche la possibilità di scegliere e mi sono sbizzarrita a preparare dolcetti e biscotti: florentine al cioccolato, muffin, dolcetti al cioccolato e la torta Angelica delle sorelle Simili che avevo visto qui e che non vedevo l’ora di provare.
Il tea time decadente è stato un successo, ma ci siamo ripromesse di rifarlo per migliorare il livello della nostra conversazione. Nonostante ci fossimo imposte di mantenerci su temi leggeri che più si confanno all’occasione da vecchie comari, siamo finite a parlare di politica, conflitti e massimi sistemi. Decadenti, ma con moderazione.
Ingredienti per la torta Angelica:
- 135 gr di farina manitoba
- 13 gr di lievito di birra
- 75 ml di acqua
Per l’impasto:
- 400 gr di farina manitoba
- 75 gr di zucchero
- 120 ml di latte tiepido
- 3 tuorli
- un cucchiaino di sale
- 120 gr di burro
- 100 gr di gocce di cioccolato
- granella di nocciole
- scorze di arancia candite
Aggiungete quindi il lievitino che avevate messo da parte e fate amalgamare bene i due impasti. Lasciate lievitare per circa due ore (io ho lasciato l’impasto nella ciotola dell’impastatrice, coperta con un panno).


ahhaha spero che con tutti quei discorsoni seri questa stupenda golosissima e bellissima torta non vi sia rimasta sullo stomaco!
anche se sono certa che tra tutte quelle tisane quella digestiva di certo non mancava 🙂
un bacione e mille di questi pomeriggi decadent-relax 🙂
Abbiamo rischiato grosso ma, allenandoci, possiamo migliorare il livello della conversazione :-).
E in caso di indigestione da troppa serietà, c’è l’infallibile tisana camomilla e finocchio.
Un bacione a te
mizzica, questo si che è il tempo del tè a regola d’arte
*_*
adorabile padrona di casa sei ***
Cla
Mia cara scorzetta ;-), bisogna farle ogni tanto queste cose, prendersi un po’ di tempo e coccolarlo con cura.
Tu sei sempre adorabile!
Ma che meraviglia é questa torta?? Davvero stupenda. Non per niente é una creazione delle Simili che però tu hai più che egregiamente riprodotto. 🙂
Bellissimo il “Sunday Tea”, un’idea da copiare assolutamente per trovarsi con un po’ di calma dalla frenesia quotidiana.
A presto!
Cara Elvira, che piacere averti qui! Il sunday tea time è stato bello, lo confermo. Così piacevole che penso che lo ripeterò, magari con altre amiche e con un altro dolce. Anzi bisognerebbe istituzionalizzarlo perché non sono mai abbastanza le occasioni per prendersi cura di sé e delle persone alle quali vogliamo bene. A presto!