La prima Caprese non si scorda mai

torta capreseIl nostro amico Marco è tornato dalle vacanze estive, ormai un paio di mesi fa, con una bella abbronzatura e con un desiderio: assaggiare la torta Caprese. Cosa abbia generato in lui tanta curiosità nei confronti di questo dolce non lo sappiamo con esattezza. Però ne era molto incuriosito e così, conoscendo la mia passione per i dolci è venuto a chiedere chiarimenti e spiegazioni sul dolce quasi a colpo sicuro. Povero Marco! Ho dovuto confessare che, si, sapevo con buona approssimazione cosa fosse fosse la torta Caprese ma, no, non l’avevo mai fatta o assaggiata.

Ammetterlo è stata dura e così sono partite le mie solite riflessioni. Tipo: ma è mai possibile che in casa dei Ladri si decida di cimentarsi in dolci tipo la Black Forest e poi si rimandi a data da destinarsi la realizzazione di alcune torte base tipo la Caprese? La risposta è stata secca e precisa: no, non solo non è possibile ma non è neppure accettabile!

L’occasione per rimediare ce l’ha offerta lo stesso amico, o meglio, il suo compleanno. Non si poteva che festeggiarlo con una Caprese preparata seguendo il Luca Montersino style ma con delle piccole varianti.

torta capreseIngredienti per un torta da 26 cm di diametro

  • 225 grammi di farina di mandorle
  • 150 grammi di burro ammorbidito
  • 110 grammi di zucchero a velo
  • 120 grammi di uova intere + un tuorlo (di circa 20 grammi)
  • 30 grammi di albumi
  • 25 grammi di cacao amaro in polvere
  • 35 grammi di zucchero semolato
  • 100 grammi di cioccolato fondente al 50% (o anche al 70%, se lo preferite)
  • la punta di un cucchiaino di lievito
  • scaglie di mandorle e zucchero a velo per decorare

Lavorate nella planetaria con la foglia di silicone il burro ammorbidito. Quando sarà ancora più morbido (spalmoso, direi), aggiungete lo zucchero a velo e lasciate girare ancora un paio di minuti. Intanto sbattete leggermente le uova intere più il tuorlo in modo da amalgamarle e unitele a filo (mooolto lentamente, mi raccomando) nella planetaria facendo girare la foglia a velocità sostenuta. Questa è la parte più delicata della preparazione perché il burro deve incorporare bene le uova in modo che la parte grassa e quella liquida non si separino. A me è scivolata dentro – si, proprio scivolata! – metà delle uova tutte in una volta e il risultato è stato disastroso. Ho dovuto buttare via tutto e ricominciare daccapo perché non c’è stato modo di fare montare questa massa grumosa. La seconda volta, per evitare lo “scivolamento”, ho aggiunto le uova a cucchiaiate. Ci è voluto un sacco di tempo ma il risultato è stato eccellente! Qui trovate la videoricetta illustrata dallo stesso Montersino, ovviamente senza le modifiche apportate.

Mentre il miracolo si compie in planetaria, fate sciogliere a bagnomaria o al microonde il cioccolato fondete e lasciatelo intiepidire. Montersino non lo usa nella sua ricetta, ma noi volevamo una torta molto cioccolatosa nella quale non si sentisse troppo il sapore del burro e così abbiamo seguito il filone di “quelli che usano il cioccolato fondente nella Caprese”.

A parte, unite alla farina di mandorle il cacao setacciato e la punta di un cucchiaino di lievito (Montersino non usa neppure questo ma noi abbiamo aderito al partito di “quelli che usano il lievito nella Caprese”).

A questo punto la miscela di burro, zucchero e uova dovrebbe essere ben montata e stabile, togliete la ciotola dalla planetaria e inserite con movimenti dal basso verso l’alto il cioccolato fuso raffreddato e poi mandorle, cacao e lievito.

Montate l’albume con lo zucchero semolato fino ad ottenere una meringa e unite anche questa al composto. Mescolate bene. Imburrate la teglia, spargete sul fondo le scaglie di mandorle, versate sopra l’impasto e infornate in forno caldo a 180 gradi per circa mezz’ora (il nostro forno ha impiegato 35 minuti).

Sfornate la torta e non toccatela finché non si sarà totalmente raffreddata perché appena cotta risulta piuttosto “fragile”. Una volta fredda, tiratela fuori dallo stampo, capovolgetela e spolveratela con lo zucchero a velo.

torta capreseL’esperimento, a prima vista, ci è sembrato ben riuscito ma la conferma l’abbiamo avuta solo quando l’abbiamo servita agli amici. Eravamo in otto e sono rimaste solo le briciole…


11 thoughts on “La prima Caprese non si scorda mai

  1. ahahahah ok, in effetti l’ammasso di burro e uova in questo caso era veramente irrecuperabile 😀
    senti, ma sai che manco io ho mai nè assaggiato nè fatto la caprese??
    e in effetti la sento come una grossa lacuna..
    meno male che ora ho una ricetta per provarla….. 😉

    • Magari tu saresti bravissima anche a recuperare disastri come il nostro. In ogni caso, attenzione alle uova killer! 😉

    • La Black Forest è una magia che si compie con ore di grande passione. Ma devo dire che la Caprese ha una sua “bella” dignità.

  2. Ma come!!? La caprese l’ho fatta pure io che di tradizionale non faccio mai nulla… e tra l’altro è tra le mie torte preferite.
    La prossima volta via il lievito e verrà buonissima lo stesso!!
    ciaoooo

    • Vedi?! Avevo ragione io a dire che non era possibile non averla mai provata se la fai persino tu che sei la mia blogger anti-tradizionalista per eccellenza. Sono certa che la rifaremo perchè ci è piaciuta molto e per la prossima volta seguiremo il tuo consiglio: no lievito. Baci

  3. Nemmeno io ho mai provato la caprese, ma è un po’ che mi gira in testa l’idea di farla…che bbbboonaaaaa!!! Ti è venuta da Dio! 🙂
    Notte 😉

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