Pan brioche e buoni propositi

pan brioche Pochi, concreti, realizzabili. I miei propositi per l’anno nuovo si delineano con la fine dell’estate perché il mio concetto di anno nuovo coincide più con l’inizio dell’anno scolastico che con il ciclo naturale dei 365 giorni. Credo che questa idea sia una diretta conseguenza del dolce far niente delle ferie estive che, per obbligo aziendale, normalmente ricadono in agosto. Ora, per vari motivi tipo costi maggiorati, confusione, servizi decisamente più scadenti, noi preferiamo non fare viaggi o lunghi spostamenti in agosto e quindi si resta a casa. Ci si riposa, si va un po’ al mare, ma sostanzialmente, si ozia. Ecco, l’idea del nuovo anno è direttamente collegata al periodo di ozio, durante il quale si ha il tempo di riflettere su progetti e programmi che si ha voglia di portare avanti. E poi non puoi aspettare gennaio per metterli in pratica! Per cui a settembre si ricomincia con l’idea di fare più di questo, meno di quest’altro e io so già esattamente cosa non farò. Non mi iscriverò in palestra. Lo so che fa tanto bene a corpo e mente ma io proprio non ce la faccio. Alla sola idea di varcarne la soglia mi viene l’orticaria, sudo, mi sento già stanca, stressata, spossata. Altro che benessere! Niente diete. Regimi alimentari costrittivi non abitano a casa nostra e se provano ad entrare li cacciamo a forza. Niente programmi a lunga scadenza che, come alcuni cibi, possono risultare poco naturali.

Tra i buoni propositi rientrano, invece: approfondire le conoscenze in fatto di food writing; mettere sempre più le mani in pasta (vero esercizio zen) lasciando da parte la timidezza ed iniziando a dare del “tu” ai lievitati, cosa che dà grandi soddisfazioni; fare lavorare mr K (ma questo è collegato al punto precedente); viaggiare, dove per viaggi si intendono anche brevi spostamenti (quello che passa il convento, insomma).

Poche cose, concrete. Pura strategia, imparata sul campo dopo anni di lunghe to do list puntualmente disattese, con conseguente bruciante frustrazione. Eh no. Ho metabolizzato la lezione e quindi adesso: pochi propositi, grande soddisfazione. Qualche volta bisogna scendere a patti col nemico…

Quindi per iniziare alla grande il nuovo anno, cosa meglio di un lievitato? Uno di quelli facili, senza impasto per riabituarsi dopo la lunghissima pausa a forno spento. La ricetta è quella della ciliegina, alla quale mi sono attenuta fedelmente, aggiungendo solo la granella di zucchero.

pan briocheIngredienti:

  • 250 g di farina forte (tipo Manitoba)
  • 100 g di burro fuso freddo
  • 75 g di acqua a temperatura ambiente
  • 2 uova medie a temperatura ambiente
  • 50 g di miele
  • 1 punta di cucchiaino di sale
  • 11 g di lievito di birra
  • granella di zucchero per decorare

Sciogliete il lievito nell’acqua leggermente intiepidita. Mettete in una ciotola piuttosto capiente le uova leggermente battute, il miele, l’acqua, il sale ed il burro fuso e mescolare con una frusta fino a rendere omogeneo il composto. Aggiungete al composto di uova e miele la farina e lavorate fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Coprire con la pellicola e lasciate riposare 2 ore a temperatura ambiente prima di riporre in frigorifero, dove dovrà riposare almeno 24 ore o fino 5 giorni (io l’ho lasciato in frigo 2 giorni).

Dividete l’impasto in tre palline e sistematele una dietro all’altra in uno stampo da plum cake imburrato e infarinato. Copritelo con un panno umido e lasciate lievitare al caldo circa un’ora e mezza o fino a quando la brioche avrà quasi raggiunto il bordo dello stampo. Spennellate la superficie con poco burro fuso o con un uovo battuto mescolato ad un po’ di latte e cospargete con granella di zucchero. Cuocete a 180-190°C per circa mezz’ora (fino a quando la brioche non sarà ben dorata). Si conserva bene anche per più di un giorno, ben chiusa in un sacchetto di plastica oppure in un contenitore a chiusura ermetica.