L’annuncio letto su un giornale on line, di quelli seri, affidabili, parla di un aperitivo delle Officine del Gusto Bye Bye Blues. L’appuntamento è per le 19.30 all’Hotel Quinto Canto, in corso Vittorio Emanuele, nel cuore del centro storico di Palermo. E’ sabato. Pomeriggio inoltrato. Io ed IP non abbiamo voglia di bolgia da sabato sera, però una passeggiata la faremmo volentieri e questo aperitivo sembra la soluzione ideale. Quattro passi in centro… Officine del Gusto… Bye Bye Blues. Andiamo!
All’ingresso ci accoglie una ragazza dello staff alla quale chiediamo conferma che l’aperitivo ci sia. E intanto sbircio nella sala poco più avanti e vedo solo tre turisti seduti su un divanetto bianco intenti a sorseggiare del vino rosso. Uhm… La ragazza ci rassicura ed io insisto chiedendo cosa c’entrino l’Officina del Gusto e Bye Bye Blues, noto ristorante di Mondello, recente stella Michelin. Lei, sorridente, ci spiega che il ristorante dell’Hotel è gestito dal marito della signora Patrizia Di Benedetto e che però è caratterizzato da una cucina diversa, più siciliana. Cucina tipica, insomma. E che per l’aperitivo lo chef prepara micro panini con milza, caponatine, polpo bollito, cose così.
Ci aspettavamo qualcosa di diverso, più in Bye Bye Blues style, ma basta uno sguardo d’intesa tra me ed IP: ormai ci siamo e restiamo. Ci accomodiamo nell’atrio del palazzo, nell’altro divanetto, di fronte ai turisti tedeschi che ci guardano incuriositi. Io ordino un prosecco, IP uno spritz. Arrivano dopo qualche minuto con un paio di manciate di arachidi tostate e salate, una ciotola di patatine, o meglio di granella di patatine, di quelle che si trovano sul fondo di un pacco appena terminato che non servirebbero nemmeno in un oscuro baretto di periferia e, pezzo forte della casa, due micro-panini con milza.
Ci guardiamo con l’espressione a punto interrogativo e pensiamo: vabbè arachidi e patatine saranno un inutile complemento… arriveranno caponatina e polpo. Ma i minuti passano e non c’è traccia né dell’uno né dell’altro. Aspettiamo pazienti e fiduciosi ma…nulla. Evidentemente i due micro-panini non erano solo il pezzo forte ma anche l’unico pezzo!
I turisti tedeschi pagano il conto e vanno via. Restiamo solo noi nella zona aperitivo, davanti alla giovane palma che orna l’atrio. Ci guardiamo intorno. IP finisce il suo spritz, io ho quasi finito il prosecco. Arriva un’altra coppia. Anche loro hanno letto l’annuncio e chiedono alla stessa ragazza sorridente dove si svolga la degustazione. Stavolta la faccia a punto interrogativo è quella della cameriera che dice di non sapere di alcuna degustazione “ma se i signori vogliono accomodarsi possono prendere un aperitivo”.
Il copione si ripete. I due si guardano e decidono di restare. Si siedono al posto dei tedeschi e noi vorremmo che capissero dai nostri sguardi che non è il caso, che non vale proprio la pena di prendere un aperitivo in questo posto. Vorremmo dirglielo di lasciar perdere. Ma un sms al mio cellulare ci distoglie da questo pensiero. Ci avvisano che alla trasmissione di Fazio c’è un confronto Cracco – Parodi che non possiamo perdere.
Chiediamo il conto che arriva “sorridente”. Tredici euro per un aperitivo senza gusto nel cuore della città.
Desidero chiarire quanto descritto dai signori, a mio avviso infastiditi dal fatto che si aspettavano una degustazione gratuita di prodotti, (e non riesco a capire perchè, ne tantomeno dove hanno letto la notizia visto che loro stessi non sono stati in grado di riferircelo), e invece non hanno trovato niente di organizzato, ma un normale locale dove si consuma un aperitivo, e con il quale vengono offerte patatine (sbriciolate volutamente dai signori prima di scattare la foto) ed arachidi.
In effetti, noi avevamo organizzato un aperitivo rinforzato in data 31/03, con un bel buffet di stuzzichini molto apprezzato dai numerosi partecipanti alla serata ed in perfetto stile Bye Bye Blues.(questo si può vedere anche dalle foto nel sito http://www.officinabyebyeblues.com)
Non mi spiego, inoltre, come una coppia che vuole passare una serata molto tranquilla, decida di andare ad una degustazione o ad un aperitivo organizzato, visto che normalmente a questi eventi c’è una gran confusione.
Consiglierei, quindi, ai signori di verificare le informazioni prima di recarsi in luoghi che non corrispondono a ciò che si aspettano, in modo da non rovinarsi la serata e trovarsi costretti poi a scrivere commenti negativi assolutamente ingiustificati e privi di qualsiasi fondamento.
E’ vero che ormai tutti siamo dei perfetti critici enogastronomici e che ci sentiamo in grado di dare giudizi a torto o a ragione, mentre dovremmo far fare questo agli addetti a questo lavoro.
Gentilissimo signor Barraco, benvenuto nel nostro blog. Anche noi desideriamo precisare un paio di cose. Siamo amanti del buongusto e se la nostra città ci offre la possibilità di degustare prodotti che non conosciamo ne approfittiamo. Non nel senso che “vogliamo mangiare gratis”, ma nel senso che cogliamo l’occasione, pagando. Abbiamo letto su Balarm l’annuncio di un aperitivo in un luogo in cui non eravamo mai stati, il vostro nome è per noi garanzia di qualità e così abbiamo deciso di “cogliere l’occasione”. Ciò che ci ha lasciati – diciamo così – spiazzati è stato sentirci raccontare all’ingresso che lo chef avrebbe fatto alcune preparazioni e vedere poi arrivare sul tavolo patatine e noccioline. Che vanno benissimo, intendiamoci, se non sono state generate aspettative di altro tipo. Capiamo che il vecchio adagio secondo il quale “il cliente ha sempre ragione” non possa trovare un’applicazione universale, però, signor Barraco, noi non ci permetteremmo mai di “sbriciolare a bella posta le patatine prima di fotografarle”. Siamo persone serie, forse poco competenti a suo giudizio, ma serie.
“Ci dispiace che la vostra esperienza presso il nostro locale sia stata per voi così insoddisfacente. Probabilmente a causa di un malinteso sulla data dell’evento, svoltosi il 31 marzo e riportato ancora invece online la settimana seguente, il 7 aprile. Sarà nostro piacere avervi nostri ospiti al prossimo evento, in occasione del quale, ne siamo certi, riusciremo a trasmettere anche voi l’entusiasmo e la filosofia del buon cibo che da sempre ci contraddistingue e che, per nostra fortuna, ci viene ampiamente riconosciuta.”
Ecco, se il locale fosse stato mio, avrei risposto così. Adesso invece mi domando che effetto potrà mai avere, sulla reputazione online del locale, e del sito, uno scambio di commenti portato avanti in questa maniera…