Latte di soia homemade. Che soddisfazione!

Da quando, qualche pagina più indietro, abbiamo fatto un post sul caffelatte negato, è stato tutto un fiorire di consigli e commenti tra amici e conoscenti. Qualcuno ci ha consigliato di provare il latte di avena, quacuno il latte di riso, altri il latte di miglio. Tutti test ai quali stiamo sottoponendo volentieri il nostro palato. Ma la cosa che ci ha intrigato prima e più di tutte, non ce ne vogliano gli altri, è stato il latte di soia fatto in casa. Dopo una lunga e dettagliata chiacchierata con la nostra amica Patrizia, che ne sa tante più di noi e ci ha raccontato meraviglie del latte autoprodotto, ovviamente più genuino e senza dubbio di gran lunga più gustoso di quelli che si trovano in commercio, abbiamo deciso di lanciarci in questa impresa.

Abbiamo comprato la soia gialla e ne abbiamo messi a bagno 100 grammi per 24 ore. Poi, buttato via il liquido di ammollo, l’abbiamo sciacquata e abbiamo tolto (quasi) tutte le pellicine da ogni singolo fagiolo di soia, ad uno ad uno. Ma non fatevi impressionare, perchè questa parte non è obbligatoria e potete sempre tirarle via con un mestolo forato non appena verranno a galla all’inizio dell’ebollizione. A questo punto l’abbiamo messa a bollire in pentola con altra acqua fino a coprirla abbondantemente, con un pizzico di sale e l’aggiunta di un pezzetto di alga kombu che ne aumenta la digeribilità e l’arricchisce di sali minerali, che non guastano (ma anche questa non è obbligatoria). Il tempo di cottura è di 30 minuti terminati i quali abbiamo scolato la soia, e l’abbiamo messa nel frullatore con un litro d’acqua. Ma questo è stato un errore. Perché se volete ottenere un litro di latte, dovete aumentare la dose di acqua ad almeno un litro e due. Si, si, lo sappiamo, avremmo dovuto pensarci, ma presi come eravamo dall’esperimento, abbiamo seguito alla lettera le istruzioni “100gr di soia e 1 lt d’acqua per ottenere 1 lt di latte”.

Quindi, versata la soia nel frullatore, aggiungete l’acqua e frullate alla massima velocità per qualche minuto. Potreste farlo anche con il minipimer, ma a nostro avviso col frullatore è meglio.

A questo punto è necessario filtrare il “composto” ottenuto. Noi abbiamo fatto tre passaggi. Il primo con il colino a maglia un po’ più larga e gli atri due con quello a maglia molto stretta. Il liquido ottenuto dopo l’ultimo filtraggio (ma, se preferite potete farne anche solo due) sarà (quasi) il vostro latte. Noi abbiamo aggiunto la punta di un cucchiaino di essenza di vaniglia (ma vi consigliamo di farlo solo se avete quella vera, fatta in casa) e un bel cucchiaino di miele di fiori d’arancio, quindi lo abbiamo fatto sobbollire per cinque minuti per sterilizzarlo. A questo punto il latte è pronto e non vi resta che berlo o imbottigliarlo. Il risultato ottenuto è stato davvero al di sopra delle nostre aspettative. Esperimento da ripetere!

Preziosi suggerimenti potete trovarli qui.


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