Ho conosciuto il kumquat qualche tempo fa. Ero ad un convegno in provincia di Messina e tra gli sponsor dell’evento c’era un vivaio che aveva portato una serie di piante ornamentali molto carine. Tra tutte, ovviamente, ad attirare la mia attenzione è stato un alberello con deliziosi fruttini arancioni. Né arance né mandarini ma più piccoli ed oblunghi. Essendo curiosa come una scimmia, mi sono avvicinata all’esperto che paziente e preparato mi ha spiegato che questi “fruttini” si chiamano kumquat ma sono più conosciuti in Italia col nome di mandarini cinesi e che sì, sono assolutamente commestibili, anzi si mangiano con tutta la buccia: “lo assaggi” e me ne porge uno.
Inutile dire che è stato amore al primo morso: morbido, succoso, dolce ma aspro allo stesso tempo. Insomma, alla fine del convegno, in macchina a far rotta verso casa eravamo io e il mio nuovo amico kumquat che ha vissuto felice, contento e generoso di fruttini sul balcone di casa nostra per un paio d’anni, amorevolmente accudito. Ma la storia d’amore ha avuto fine quando un bastardo parassita ha trovato anche lui gradevole il nostro alberello e lo ha distrutto in poche settimane nonostante i nostri tentativi di debellarlo. Ci siamo rimasti malissimo. Non abbiamo più comprato altre piante simili da allora, ma l’amore per i kumquat è rimasto immutato.
Marmellata di kumquat
Ingredienti:
1 kg di kumquat
700 gr di zucchero
1 limone
acqua
Riempite una pentola d’acqua. Portatela a bollore e poi versate dentro i mandarini non trattati e ben lavati e fateli cuocere per 15-20 minuti. Scolateli con uno scolapasta e lasciateli per 24 ore in acqua fredda. Trascorso questo tempo, scolateli nuovamente, tagliateli (anche il limone) a fettine sottili e togliete tutti i semi. Questa – vi assicuro – è un’operazione molto zen perché questi piccoli mandarini, nonostante le loro dimensioni, sono pieni di semi, per cui, per tirarli via tutti, ci vorrà un’oretta. Ma vi assicuro che ne varrà la pena.