Da Marzamemi a Noto: breve vacanza a sud del Sud

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La migliore pasta con le vongole degli ultimi dieci anni, granita con brioscia sopraffina e un mare con tutte le sfumature del blu che riuscite ad immaginare e anche oltre: breve cronaca di un weekend di giugno. Perché se volete davvero godervi il mare siciliano, giugno e settembre sono i mesi migliori: il mare è splendido, le spiagge sono ancora poco affollate, i prezzi sono più bassi e i servizi sono migliori. Cibo compreso.

Noi abbiamo scelto di andare a sud, che detto da siciliani fa quasi sorridere. Ma c’è il sud del Sud ed è lì che noi abbiamo deciso di trascorrere la nostra micro-vacanza estiva al mare. In quel punto dove si incrociano il mar Jonio e il mar Mediterraneo, dove la natura è ancora abbastanza incontaminata, dove si coltivano i veri pomodorini che hanno reso famosa quella parte dell’isola e la cui coltivazione si estende in chilometri e chilometri di serre che scandiscono parte del paesaggio.

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Destinazione Marzamemi, in provincia di Siracusa. Un delizioso borgo marinaro a pochi chilometri da Pachino (si, esatto, la patria del pomodorino) il cui nome, secondo alcuni studiosi deriverebbe dalle parole arabe marza che significa porto e memi che significa piccolo. Secondo altri, invece, deriverebbe dall’arabo marsà ‘al hamam, cioè baia delle tortore, per l’abbondare di questi uccelli. Ecco, in base alla nostra esperienza e all’incessante e insopportabile tubare che ci ha accompagnato durante il soggiorno, noi propendiamo per la seconda ipotesi. 

La parte più suggestiva del paese ruota interno alla vecchia tonnara che, anticamente, era la seconda in Sicilia dopo quella di Favignana. Dalla Tonnara fino alla piazza, oggi, è un susseguirsi di bar, ristoranti e negozietti. I ristoranti, in particolare, devono avere fatto a gara per accaparrarsi il posto più suggestivo con vista sul mare che davvero, in alcuni casi, rappresenta un valore aggiunto. Per quanto, dobbiamo confessarvi che anche stare seduti ad tavolo sistemato nella piazza principale ha il suo fascino.

La nostra base d’appoggio è stata un b&b a poca distanza dal centro. Casale Novello è un vecchio palmento ristrutturato che si trova nelle campagne che circondano il borgo marinaro. Ha quattro ampie camere, un bello spazio all’aperto dove, complici anche un paio di amache, è possibile rilassarsi. Ci sono alberi di gelsi bianchi, di albicocche, di fichi con i frutti che fanno capolino dai rami ed è un richiamo al quale è impossibile resistere. E questi stessi frutti, la mattina, li ritrovate a colazione anche sotto forma di marmellate home-made.

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Abbiamo visto un mare splendido. Limpido. Con tutti i colori del mare.

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Siamo stati alla riserva di Vendicari alla ricerca dei fenicotteri rosa che, purtroppo, non siamo riusciti a vedere. Siamo stati a Porto palo di Capo Passero, il comune più a sud della Sicilia, sdraiati a prendere il sole su una lunga spiaggia incastonata tra il mare e le dune di sabbia, con vista sull’Isola delle Correnti.

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E abbiamo preso un aperitivo nel bar più a sud d’Europa. Isole escluse…

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E passeggiando alla scoperta del territorio, grazie anche alle impareggiabili dritte che ci ha dato il gestore di Casale Novello, siamo finiti a Marza, una località ancora poco conosciuta a turisti e gitanti e che, invece, è mozzafiato. A separare il mare dalla strada ci sono delle alte dune di sabbia finissima che non possono non far pensare all’Africa che, del resto, in linea d’aria, dista davvero poco da qui. Chilometri e chilometri di spiagge e dune, dune e spiagge e io e IP non abbiamo resistito: ci siamo lanciati alla scalata delle “alture” per poi ripiombare giù scivolando come due dodicenni! Poi ditemi se questo non è puro divertimento. Vi lascio immaginare quanto ci sia voluto per levar via tutta la sabbia che, nel frattempo, si era infilata in ogni dove…

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Dopo tanta attività fisica, capirete bene che la nostra preoccupazione principale diventava dove mangiare. Un lavoraccio districarsi tra guide, consigli, recensioni. Ma ormai IP ha affinato una certa tecnica di incrocio dei dati e, due volte su tre, riesce a trovare un buon posticino. E’ così che ci siamo ritrovati al tavolo del ristorante pizzeria La Marinella dove abbiamo mangiato la migliore pasta con le vongole degli ultimi dieci anni.

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Questa pasta, arrivata in tavola corredata dagli immancabili pomodorini Pachino che – capirete bene – da queste parti sono un must, magari avrebbe fatto storcere il naso ai puristi ma, credeteci, era ottima: ben condita, ben cotta, ben maneggiata. Perfetta e gustosissima anche nella mia versione senz’aglio, preparata dallo chef senza battere ciglio (no, perché mi capita spesso di sentirmi dire: signora ma senz’aglio non sa di nulla! Come di nulla ? – dico io – deve sapere di vongole!).

Dopo questa esperienza, tutto il resto ci è sembrato buono ma non entusiasmante, come la pasta con pesto di pistacchi e bottarga che è fruttata al ristorante Al Boccone, per cinque anni di seguito, il primo premio al festival della bottarga che si svolge in Calabria. Un piatto che abbiamo gustato col valore aggiunto di star seduti sul mare, con la luna piena ad illuminarci.

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Il nostro mini tour da Marzamemi ci ha portato a Noto. Che questa cittadina sia un gioiello è inutile che ve lo diciamo noi perché tanto ci ha già pensato l’Unesco che, nel 2002, ha dichiarato il suo centro storico patrimonio dell’umanità. Dunque, molto più prosaicamente, vi diciamo che una visita a Noto non può prescindere da un passaggio al Caffè Sicilia di Corrado Assenza. Che io adori quest’uomo, sulle pagine di questo blog è cosa nota. Dopo essere stati nel suo locale e avere assaggiato le sue granite e le sue brioscine, servite tiepide e fragranti, non potrete non amarlo anche voi.

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Noi abbiamo preso il tris degustazione di granite scegliendo arancia, mandorla e caffè. Poi, non soddisfatti, ci siamo fiondati sul gelato. Ma non il solito gelato. Gusti e abbinamenti insoliti e davvero stuzzicanti: cioccolato fondente con scorze di arance e limoni canditi, cannella e pezzetti di cioccolato fondente; fior di latte speziato con limone, zenzero, noce moscata, pepe di Sechuan e salsa di gelsi neri; cedro; mandorla, limone e zafferano. Pura poesia e grande soddisfazione.

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Siamo tornati a casa con gli occhi, il cuore e la pancia pieni. E voi, se quest’estate non sapete dove andare ma magari vi frulla in testa da tempo una certa ideuzza di fare le vacanze al sud, contattateci che magari possiamo darvi qualche dritta su cose buone da fare. 😉

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3 thoughts on “Da Marzamemi a Noto: breve vacanza a sud del Sud

  1. Il bar più a sud d’Europa. Isole escluse…

    Mitici. Ci sono stato nella settimana di Pasqua del 2014 …
    avevo chiesto la granita alle mandorle… li per li non l’avevano ma poi me ne hanno portata una “come la fa mia mamma” … indimenticabile..

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