Ci sono dei cibi che ormai sono entrati a far parte di certe tradizioni di casa. Dove per casa intendo quella allargata che mette insieme genitori, sorelle, zie e anche qualche amico di vecchissima data. Una di queste si rinnova a dicembre ed ha per protagonista i pitoni.
Non fate quella faccia. Non sto parlando dell’orrido serpente capace di ingoiare una capra intera. Ma dell’ottimo panzerotto o calzone di origine messinese ripieno di mozzarella, acciughe e scarola. Nonostante il nome sia poco invitante, ne convengo, vi assicuro che a ritrovarselo davanti appena fritto, caldo e fumante, diventa assolutamente irresistibile. E non ci provate a presentarmene uno al forno o qualcuna di queste varianti ibride con prosciutto e formaggio. In fatto di pitoni sono una purista: fritto e con verdura. Non esistono compromessi.
Dal mio punto di vista, che tradisce le chiare origini messinesi, i pitoni fritti, la focaccia, le granite con panna e brioche e la pignolata, sono dei validissimi motivi per passare da Messina e restarci anche un po’.
Insomma, ogni anno, a dicembre, in prossimità del Natale o del compleanno di papà che arriva poco prima, o della cena dell’ultimo dell’anno, si celebra la serata pitoni. Il lavoro coinvolge quasi tutta la famiglia perché in questa unica occasione se ne preparano quantità per un esercito perché – come dice la mamma – meno di così, non vale la pena.
Si comincia la mattina, con la preparazione dell’impasto; si prosegue il pomeriggio con la farcitura dei pitoni e si conclude nel tardo pomeriggio-sera con la cena: fritti e mangiati!
- Gli ingredienti: scarola, acciughe, mozzarella e impasto lievitato
- Si lavora in coppia, stendendo palline di impasto col mattarello
- il ripieno posizionato sul disco di impasto, pronto per essere chiuso
- il pitone è chiuso, col ripieno all'interno. Una volta sigillato il bordo, è pronto per la frittura.
- La fase della chiusura del pitone.
- pitoni sigillati e pronti per la frittura
- si friggono in olio di semi bollente, fino a che non sono dorati.
- I pitoni sono pronti per essere divorati...
- 800 gr di farina 0
- 400 ml di acqua
- 2 +1/2 cucchiai di olio evo
- 2 + ½ cucchiaini di sale
- 1 cubetto da 25 gr di lievito di birra
- 1 cespo di scarola riccia
- 600 gr di mozzarella
- 1 vasetto di alici sott’olio
- olio
- sale
- pepe
- olio di semi per friggere
- La mattina preparate l’impasto. Sciogliete il lievito di birra in un po’ d’acqua.
- Se lavorate a mano, fate una fontana con la farina su una spianatoia e aggiungete piano piano l’acqua, il sale e l’olio e lavorate l’impasto finché diventa omogeneo. Se avete il robot, lasciate mescolare a lui tutti gli ingredienti e godetevi lo spettacolo.
- Mettete l’impasto ottenuto a riposare in un recipiente capiente coperto con un panno per circa tre ore.
- A questo punto l’impasto è pronto per essere steso. Noi preferiamo fare dei pitoni non troppo grandi in modo che il condimento sia ben distribuito su tutta la loro superficie. Ma è chiaro che potete variare le dimensioni a vostro piacimento e anche la quantità del ripieno.
- Lavate e asciugate la scarola, tagliatela a pezzetti come se voleste fare un’insalata e conditela con olio, sale e pepe.
- Tagliate a pezzettini la mozzarella e fate a pezzetti anche le acciughe.
- Dall’impasto ricavate tante palline delle stesse dimensioni (circa 30 gr) e stendetele con il mattarello fino ad ottenere un disco di pasta dello spessore di circa 4 mm.
- Dividete ciascun disco idealmente a metà e farcitene solo una parte con un po’ di mozzarella, un po’ di scarola e qualche pezzetto di acciuga.
- Coprite la metà farcita con l’altra metà dell’impasto a mo’ di calzone e sigillate i bordi ripiegandoli su se stessi e incidendoli con i rebbi di una forchetta.
- Continuate così fino ad esaurimento degli ingredienti.
- I pitoni possono anche essere preparati qualche ora prima di essere consumati. Ma per averli fragranti, è bene friggerli poco prima di consumarli in una pentola o friggitrice con abbondante olio di semi.