Quando abbiamo comunicato ad amici e parenti che saremmo andati in vacanza in Molise, la domanda che si siamo sentiti rivolgere con maggiore frequenza è stata “a fare che?”. Perché nell’immaginario comune il Molise è un posto sperduto chissà dove nel quale non c’è assolutamente motivo di andare. Alzino la mano quanti di voi conoscono qualcuno che è andato in vacanza in Molise…
Male. Malissimo. Innanzitutto il Molise esiste, cari amici e parenti. Non è una regione immaginaria di quelle che imparavate a memoria come atto di fiducia nei confronti della maestra alle scuole elementari. E’ quel pezzo di terra nel cuore della Penisola, circondato da Lazio, Campania, Puglia, Abruzzo e, pensate un po’, pure bagnato dal mare Adriatico.
I nostri tour si sono concentrati nella provincia di Campobasso, ma quello che abbiamo visto ci è bastato per capire che questa regione meriterebbe ben altra fortuna turistica. Le strade che abbiamo percorso durante i nostri spostamenti sono circondate da tutte le gradazioni del verde. Colline, montagne e vallate scandiscono i paesaggi. Le passeggiate nella natura sono state rilassanti e appaganti allo stesso tempo. E lo sono state anche quelle nel cuore dell’arte, tra gli scavi archeologici di Sepino e una capatina a Campobasso.
La natura che abbiamo incontrato lungo le nostre camminate è stata molto generosa, regalandoci more e prugne selvatiche, fichi grandi come una mano, mele che sono diventate una deliziosa salsa di accompagnamento per un arrosto.
Non ci siamo fatti mancare neppure la gita al fiume dalle acque gelide e tonificanti.
E abbiamo scelto Campobasso per regalarci una cena gourmet che è stata davvero una bella esperienza che ci ha permesso, tra l’altro, di conoscere un po’ meglio questa regione dal punto di vista gastronomico.
Stare seduti nella sala principale del ristorante Miseria e Nobiltà, tra i vicoli del centro storico di Campobasso, ci ha fatto godere di un’atmosfera quasi familiare, di sale da pranzo di altri tempi, di quelle con grandi specchi dalle cornici brunite alla pareti e sedie di legno dallo schienale alto. Eravamo in pochi quella sera feriale al ristorante e questo ci ha permesso di chiacchierare amabilmente con Pasquale Palazzo, gestore del locale insieme con la sorella Maria Assunta che, invece, sta in cucina. Ci ha consigliato sulla scelta di alcuni piatti e ci ha raccontato il Molise dal punto di vista di un appassionato di buone materie prime che spesso è costretto a rivolgersi a rivenditori di altre zone per colpa di una politica di promozione del territorio – diciamo così – miope.
E’ durante questa cena che abbiamo scoperto il Tintilia, un vitigno autoctono per lungo tempo dimenticato a causa delle sue basse rese per ettaro e che adesso si sta recuperando. Il vino che ci ha consigliato Pasquale, una selezione appunto di Tintilia, ci è piaciuto molto ed è stato il perfetto arrotondamento della nostra cena. Iniziata con un rollè di pollo affumicato con cristalli di sale affumicato, scarola e crema di prugne, un accostamento di tre ingredienti all’apparenza semplici ma cotti e messi insieme per esaltarne il gusto.
Abbiamo continuato con un classico della tradizione molisana, i crioli all’unto e cipolla, con guanciale stagionato, cipollotto novello e ricotta stagionata, semplici e gustosi.
Quindi uno dei pezzi forti della casa, l’ottima lombatina di coniglio alle mele annurca e porri su lettino di patate rosolate e vele di pane croccante. Ma la foto, purtroppo, non rende giustizia a questo piatto.
E per finire un semifreddo alla vaniglia con con caramello e croccante e un cappuccino goloso composto da vari strati di creme e uno di caramello al caffè. Credeteci, una goduria, molto più di quanto non suggeriscano queste foto in cellulare style.
Buono il rapporto qualità-prezzo. Il piatto più caro tra quelli scelti è stato il coniglio a 14 euro.
Se vi trovate dalle parti di Campobasso e volete provare il gusto della cucina molisana rivisitata con raffinatezza, passate da via Sant’Antonio Abate 16, date un’occhiata al menù esposto all’ingresso e poi salite al primo piano senza esitare. E per gli scansafatiche, c’è pure l’ascensore.
Ho un sorriso stampato sulla faccia 🙂
Sì ce l’avevo già quando mi hai detto che avevate trascorso le vacanze proprio nel “mio” Molise, ma ora che ho letto ce l’ho ancora di più. La credenza che sia una regione quasi inutile è così diffusa, che legger questi articoli non può che rincuorarmi 🙂
Se ci ritornate fate un giro anche nelle zone di Isernia…chissà che magari non ci sia anche io e così ci possiamo conoscere 😀
Intanto mi segno questo ristorante.
Grazie!
Mia cara, e si che lo avevo pure io il sorriso stampato sulla faccia quando sono passata da te! Facciamo così: la prossima volta che ci andremo – perché ci torneremo senz’altro – ti avviserò per tempo. Hai visto mai che ci si incontra nel cuore verde d’Italia! 😉
Il mio collega è andato in Molise in vacanza. Quindi parto già con un punto di vantaggio. Francamente è la stessa domanda che mi è stata fatta anni fa quando ho deciso di andare in vacanza nel Parco Nazionale d’Abruzzo, strano pensare alla montagna a sud…
Bellissimo post per una regione così poco conosciuta.
PS: conoscete qualcuno che è andato in vacanza in Albania?
…In Albania? E a fare che?!!
Scherzo, ovviamente, ma non conosciamo nessuno che sia stato in vacanza in Albania, almeno non che io ricordi.
Bello anche il Parco Nazionale d’Abruzzo, ci sono stata secoli fa: quanta meravigliosa natura! E’ il profondo nord che ci manca adesso…
😉