Pistacchio, oro verde di Sicilia

Pistacchio di BronteAvrei voluto iniziare questo post parlandovi in modo un po’ più “sistematico” del pistacchio di Bronte. Ma, in realtà, la cosa che conservo ancora negli occhi e nella mente del nostro giro sul versante sud dell’Etna di un paio di settimane fa, è il colore dei frutti quando ancora sono sull’albero.

Perché il pistacchio lo avevamo visto in tutte le salse – pesto e creme spalmabili – e in tutte le forme – granella, farina, scaglie o intero. Ma mai sull’albero e mai neppure l’albero. Cioè io ed IP non sapevamo che forma avessero gli alberi di pistacchio. It’s a Shame, lo so. Soprattutto considerato che a qualche centinaio di chilometri da casa ci sono pistacchi tra i più preziosi al mondo. Così ci siamo messi in macchina e siamo andati a cercarli seguendo delle vaghe indicazioni: “da quella parte… si vedono… qui è pieno…”. Fino a quando, lungo la strada che collega Bronte ad Adrano, siamo stati circondati. Così, all’improvviso. A destra e a sinistra abbiamo visto un unico spettacolo di pistacchieti.

Pistacchio di BronteL’albero in sé non è grandissimo ma la ricchezza di piccoli grappoli di frutti dal colore rossastro che ricorda i più bei tramonti, ci è sembrata irresistibile. Abbiamo parcheggiato sul ciglio di una strada interna e ci siamo avventurati in un sentiero per vederli da vicino e fotografarli. IP adora fotografare la natura ed io ero felice di avere scoperto l’albero del pistacchio. Dite che abbiamo esagerato?

Pistacchio di BronteEppure io da qualche parte lo metterei un bel cartello con la scritta “strada del pistacchio”, proprio come si fa con le strade del vino. Così, per rendere la cosa un po’ più interessante e promozionale per quelli che – come noi – si lasciano ancora affascinare da piccole cose come i frutti su un albero. Del resto Bronte – che è un comune di poco meno di ventimila abitanti – sul pistacchio ha fondato la propria economia e la propria fama. Non a caso, da quelle parti, il pistacchio è chiamato “oro verde”.

Dite la verità: quanti di voi acquistano il pistacchio solo se trovano scritto “di Bronte”?

Pistacchio di BronteMa, per la serie, forse non tutti sanno che… gli ettari coltivati a pistacchio nella zona da Bronte ad Adrano, nel catanese, sono circa quattromila. La raccolta del pistacchio brontese è biennale e viene fatta negli anni dispari, tra la fine di agosto e gli inizi di settembre. Ogni pianta produce da 5 a 15 chili di tignosella (così è chiamato il frutto smallato ed asciugato) con punte massime di 20-30 Kg. Il costo del pistacchio, mediamente, si aggira intorno ai quaranta euro al chilo. Quello di Bronte dop non può costare meno di 50 euro.

bacco-2Domani, quando tutti, dal pasticcere al gelataio, dal droghiere al semenzaro, vi venderanno il pistacchio presentandolo come l’oro verde di Bronte, avrete qualche numero in più per farvi qualche calcolo e capire se, magari, stanno “spacciando” del pistacchio  iraniano o turco per vero siculo.