Nel 1880 un signore di nome Francesco decise di aprire una bottega dolciaria tra gli splendidi palazzi barocchi di Modica, in provincia di Ragusa. Siamo nel profondo sud della Sicilia, dove sono custoditi alcuni dei luoghi più belli di terra e di mare dell’isola. La bottega si chiama Bonajuto, è la più antica fabbrica di cioccolato in Sicilia e oggi si trova ancora lì, esattamente dove Francesco l’aveva aperta.
Ogni giorno è meta di pellegrinaggi di appassionati e turisti incuriositi dalle speciali tavolette che si preparano all’interno del laboratorio annesso alla dolceria. Perché il cioccolato di Modica non è un cioccolato tradizionale. O forse lo è più di tutti gli altri, dato che il suo processo di lavorazione risale alle antiche tecniche utilizzate dagli Aztechi e poi dagli spagnoli, che le portarono in Sicilia durante la loro dominazione nell’isola.
Il risultato è una tavoletta non temperata, dunque più grezza all’apparenza e al gusto, ma con una fortissima componente aromatica che persiste in bocca anche dopo che lo zucchero, che è il primo che si percepisce, si è sciolto.
Potevamo resistere alla tentazione di fare un giro in laboratorio per assistere alla lavorazione? Abbiamo calzato cuffiette e camici e ci siamo diretti verso il retro bottega.
Ci hanno spiegato che tutto il procedimento, che non dura più di una quarantina di minuti, inizia scaldando la massa di cacao a 40/45 gradi al massimo a bagnomaria, poi si mescola con lo zucchero, si aggiungono le spezie (che incidono per l’uno per cento) e infine, e questa è la parte sorprendente, si scekera il tutto per eliminare l’aria all’interno.
Cioè i contenitori dentro ai quali è stato versato il composto di cacao, zucchero e spezie, vengono letteralmente sbattuti sul tavolo in maniera ritmica per qualche minuto e durante questa “lavorazione”, il cioccolato da grumoso tende a diventare sempre più liscio. Se non l’avessimo visto con i nostri occhi non ci avremmo creduto!
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Ottimo poi assaggiato tiepido, con il sapore del cioccolato che esplode in bocca. Del resto ci sarà un motivo se Bonajuto vende circa 10 tonnellate di tavolette all’anno.
Ma non aspettatevi il classico sapor di cioccolato al quale siete abituati, Questa è davvero un’altra storia che può piacere o non piacere, ma che comunque noi abbiamo trovato affascinante.
Questo post me l’ero persa… che poesia!
Ma delizia! Il cioccolato tiepido appena fatto dev’essere qualcosa di eccezionale.