Mi è capitato ultimamente di leggere sempre più spesso, su siti e giornali che si occupano di gastronomia, attacchi sferzanti al mondo dei foodblog e al fatto che i blogger facciano recensioni – diciamo così – non autorizzate su questo e quel locale. Si mettono in dubbio capacità e competenza degli stessi foodblogger spesso più per un fatto di forma – essere foodblogger, appunto – più che di sostanza. Allora, come sempre accade quando leggo qualcosa di stimolante, ho iniziato a riflettere su me stessa, anzi su me e IP, sul nostro blogghino e sul fatto che anche a noi capita di scrivere il racconto di una cena, di un aperitivo, un gelato. Perché di questo si tratta. Di un racconto. Noi andiamo in un locale, consumiamo qualcosa, ne restiamo colpiti nel bene o nel male e lo raccontiamo. Non si tratta di un’esperienza universale ma è la nostra esperienza e poiché è legata al cibo e di cibo trattiamo in questo spazio virtuale, scriverne ci sembra naturale e pertinente. Non c’è mai un preconcetto di fondo, anche perché a volte capita proprio di imbattersi in qualcosa di buono e il piacere della scoperta è tale che va condiviso. Del resto qualcuno diceva che “una cosa non è successa veramente fino a quando non la si racconta”…
E allora oggi vi raccontiamo de Il Bavaglino a Terrasini, un delizioso paesino sul mare in provincia di Palermo, uno dei miei preferiti (il paesino, intendo). Questo ristorante è un esempio di come sia possibile fare una cenetta deliziosa (romantica se volete, ma non per forza…) senza dover chiedere un mutuo, ipotecare la casa, vendere i gioielli di famiglia. Anche di sabato in una afosa sera d’estate.
Da un po’ di tempo a questa parte, infatti, una certa ricercatezza nei piatti presentati e la scelta di ottime materie prime coincidono spesso con un conto molto, troppo salato e decidere di concedersi una cena al ristorante diventa sempre più fonte di profonda e attenta riflessione e sempre più spesso una rinunzia. A meno che non ci si accontenti della solita minestra… Ma noi, in quel caso, preferiamo cenare in casa. Nel senso che le uscite a cena, a meno che non si tratti del piacere di vedere gli amici, abbiamo deciso di riservarle ai ristoranti da provare o a quelli che veramente meritano, applicando la filosofia del “meglio pochi, anche pochissimi, ma buoni” piuttosto che frequenti e, in linea di massima, deludenti quando non addirittura di scarso livello.
Il Bavaglino, secondo noi, ha un buon rapporto qualità-prezzo (75 euro per due antipasti, un primo, un secondo e due dolci) e si possono assaggiare piatti raffinati preparati dallo chef Giuseppe Costa (pesce scottato al timo su crema di ceci, cipolla di Giarratana in agro e spuma di nero d’Avola) e rivisitazioni di piatti classici (mezze busiate con crema di tenerumi, zucchine lunghe e filetti di calamaro o l’arancino di cous-cous con pomodoro ghiacciato e sedano croccante).
Ci rendiamo conto che 75 euro in senso assoluto non sono pochi ma, se si considera che per due pizze e due birre si spendono mediamente non meno di 35 euro, il conto è presto fatto.
L’indiscussa star della cena è stata l’insalata pantesca scelta da IP come antipasto: avvolgente, piena, rassicurante. Come accompagnamento, panini della casa al nero di seppia, mandorle e uvetta, al pomodoro, alle cipolle. Con queste premesse, nutrivamo grandi aspettative per il prosieguo. La crema di tenerumi delle mezze busiate copriva un po’ il sapore dei filetti di calamaro che forse erano… un po’ troppo filetti. Ma a parte questo, ci siamo goduti tutta la cena. Una nota a parte sui dolci, da buona golosa: i miei cilindri di albicocche ripieni con gelato al miele e pesca sciroppata erano deliziosi da vedere e da mangiare (ma come avrà fatto a fare i cilindri di albicocche?!) e la torta paradiso con croccante di cannoli gelato al cioccolato e riduzione di marsala era una poesia.
Ristorante ‘Il Bavaglino’
via B. Saputo, 20
90049 — Terrasini (PA)
.
grazie per la segnalazione anche se per me è un po’ fuori mano 🙂
Sulle recensioni dei foodblogger, penso che siano più sincere rispetto a quelle ufficiali che magari per interesse o amicizie sono costrette a parlare bene di un posto. Noi siamo liberi perchè con i nostri blog non ci viviamo, chi invece con il food ci mangia, o è una celebrità e quindi può dire e fare quello che (quasi) vuole, oppure si deve piegare alle logiche del mercato, della moda e di tutto quello che gli sta dando (appunto) da mangiare.
Lo so, è un po’ fuori mano per te, ma mettila così: quando deciderai di venire da queste parti avrai già un elenco di posti in e out tra i quali scegliere :-).
Robi!! Stavo scrivendo la stessa cosa!!
ok allora ti quoto :)))
Tutti d’accordo, allora! 🙂
vicinissimo è! Ahahahahah! Grazie assai bedda, per fortuna che esisistiamo noi blogger, come sarebbe il mondo senza di noi? UNA TRISTEZZAAAA! ahahahah!
Ho recensito un paio di ristoranti per Cibando e mi sono divertita non poco! Il nostro non sarà un commento “autorevole” ma sarà sicuramente sincero 😀
*
Love
Cla
Concordo su tutta la linea! Nessuno ci obbliga a fare quello che facciamo, è solo passione, il che, per me è già una garanzia. Poi si può essere più o meno d’accordo su questo o quel piatto magari, ma è difficile prendere cantonate sui massimi sistemi… Anzi, dato che è vicino alle tue zone, se ci vai, fammi sapere.
Baci
Io credo che le recensioni fatte dai blogger siano un segno dei tempi. Le cose cambiano e oggi ci si affida per esempio a tripadvisor per capire se un ristorante o un hotel possono piacerci.
Quindi quello che si cerca è l’opinione della gente non del super-critico che ha uno stile di vita totalmente diverso dal nostro.
Come in tutte le cose è l’atteggiamento di chi fa la recensione che fa la differenza.
“Conoscendovi” virtualmente non posso che fidarmi dei suggerimenti! 🙂
Grazie Lizzy cara. Molto si capisce anche da come si scrive, non solo da quello che si racconta. Ben vengano dunque tutti i “racconti” dei blogger!