Bollitolivealici per i signori!

Sabato siamo stati a pranzo in un posto che ci ha consigliato il nostro amico Marco: folklore allo stato puro! Si chiama “Vini del Paradiso” e si trova un gradino sotto al livello del marciapiede in via Serradifalco, quasi ad angolo con via Dante a Palermo. L’aspetto è quello della taverna, con ai tavoli tovaglie di cotone giallo ocra ricamate tono su tono, ricoperte da plastica trasparente. La praticità innanzitutto! Ci accoglie il signor Pippo in tutta la sua opulenza o meglio, come si direbbe dalle nostre parti, in panza e presenza. La sigaretta accesa (forse non ha ancora saputo che nei locali pubblici non si fuma…ma tanto chisenefrega! lui è il proprietario), l’andamento lento. Ci chiede cosa vogliamo mangiare. Scegliamo la pasta e scopriamo che è giorno di spaghetti. E forse è sempre giorno di spaghetti. L’oste con lo sguardo perso nel vuoto ci sciorina a memoria i condimenti: glassa, anciova, nero di seppia, sarde, vroccoli arriminati…tanto è stato veloce che qualcuno ce lo siamo perso. Ma tanto io già lo sapevo ancora prima di entrare che avrei ordinato la pasta agglassata. Però lui mi prende in contropiede e mi dice “coi piselli o senza?” . “Con”, ovviamente, la più agglassata che c’è! Il mio cavaliere sceglie l’anciova. Con noi all’interno del locale c’era una giovane coppia di turisti italiani, di quelli che “ci manda l’amico di tizio, ci ha detto che qui si mangia tanto bene”. E mentre aspettiamo, arriva un’altra coppia con atteggiamento da clienti abituali. Lei appoggia sulla sedia la borsa Chanel, lui sceglie il pesce tra quelli esposti nel bancone e si consulta con l’oste sul modo migliore di cucinarlo.

Tutti ordinano come antipasto “bollitolivealici”, detto così, tutto d’un fiato, che all’inizio quasi non capiamo…bollito? olive? alici? Dobbiamo assolutamente provarlo! Ma la pasta è già in tavola. La mia è esattamente come me l’aspettavo: carica di patate, olio e piselli. Quella con l’anciova è un po’ più aggressiva, piccante e piena d’aglio. Proprio non fa per me. Io, su suggerimento del signor Pippo, ho optato per la mezza porzione (“signora qua i piatti sono abbondanti”), il mio cavaliere, da bravo maschietto, quella intera, per uomini veri! Messi accanto, però, i due piatti non è che fossero poi così diversi nella quantità di pasta. Mah! A questo punto, è il momento di bollitolivealici, che sarebbe un antipasto ma noi lo ordiniamo dopo la pasta. “Due belle porzioni per i signori!”. Ed io penso: “Sarà un piatto della tradizione. Che vergogna non conoscerlo!”. Assaggio un po’ scettica perché l’abbinamento bollito-alici mi pare strano. E inizio malissimo perché addento le tre cose separatamente. Ora, se volete davvero capire il senso di questo piatto, dovete assolutamente fare il boccone perfetto. Si, proprio come quello di Barbra Streisand nel film “L’amore ha due facce” con Jeff Bridges. Bisogna addentare bollito, alice e oliva tutto insieme: così sì che ne vale la pena perché le alici esaltano il sapore del bollito e le olive danno un tocco di…olivosità. Un piatto che non si può fare a meno di accompagnare con dell’ottimo pane fragrante e tiepido come se fosse stato sfornato da poco.

Nel frattempo arriva un gruppetto di giovanottoni – anche questi sembrano clienti abituali – che ordinano, manco a dirlo, bollitolivealici, pasta con la glassa e piselli e pasta con l’anciova. Allora ci sentiamo confortati dall’idea di avere scelto i piatti giusti. Una consolazione importante, dato che, al momento del conto (fatto all’antica, su un quaderno a quadretti tenuto in bella mostra sul bancone, enunciato a voce e senza scontrino), abbiamo avuto la sensazione di aver pagato un po’ troppo: 25 euro per due piatti di pasta (di cui una mezza porzione), un antipasto per due e una bottiglia d’acqua minerale.

Vini del Paradiso, via Serradifalco 23 – Palermo
Aperto solo a pranzo, chiuso la domenica
Consigliato da Slowfood

 


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