Qualche tempo fa mi è capitato di vedere la puntata della trasmissione di Andrew Zimmern, Orrori da gustare, dedicata alla Sicilia. Tra i vari assaggi del nostro celebre cibo da strada (milza, stigghiola, quarume) che – mi rendo conto – può lasciare parecchio perplessi, ad un certo punto del video si vede Zimmern che solleva un bel mazzo di carciofi, li osserva incredulo e afferma: “La gente mangia di tutto”.
Ora, dico, quest’uomo è andato in giro per il globo a mangiare le schifezze più immonde. Ha “gustato” cose orride che voi umani non potreste neanche immaginare. Poi arriva in Sicilia e rimane perplesso davanti alla cosa più naturale che potesse assaggiare: il carciofo. E dire che per me è uno degli ortaggi più buoni che esista! E invece c’è chi si stupisce del solo fatto che noi lo mangiamo… Naturalmente ne è rimasto conquistato. E non poteva essere altrimenti. Anche perché è stato nella patria del carciofo, Cerda, un piccolo comune di poco più di cinquemila anime in provincia di Palermo, che fonda la sua economia sul carciofo e al quale, ogni anno, a maggio, dedica una sagra.
Il fatto che quest’omone che ha mangiato formiche, locuste e cavallette abbia inserito tra gli “orrori da gustare” il carciofo mi ha fatto sorridere. Perché è proprio vero, il mondo è così vario che non bisogna mai dare nulla troppo per scontato. Neppure il fatto che un carciofo sia buono e commestibile per tutti. Neppure se, come racconta wikipedia, documentazioni storiche, linguistiche e molecolari sembrano indicare che la domesticazione del carciofo (Cynara scolymus) dal suo progenitore selvatico possa essere avvenuta proprio in Sicilia, a partire dal I secolo circa.
Come non proporre dunque un piatto a base di carciofi, semplice, gustoso e versatile, utilizzabile come contorno o come secondo vegetariano?
Carciofi e patate (e funghi)
Ingredienti per due persone
- due carciofi
- due patate medie
- due funghi grandi
- 1 cipolla
- vino bianco (un dito)
- acqua (due dita)
- olio evo
- sale e pepe