Paris c’est Paris

Se qualcuno ci avesse detto che avremmo fatto 30 minuti di fila su un marciapiede per prendere un gelato, ci saremmo fatti una sonora risata. Se poi avesse aggiunto che in quello stesso giorno avremmo aspettato venti minuti sotto il sole cocente per un panino con i falafel sgomitando tra la folla per raggiungere la meta, decisamente avremmo dato del matto al nostro interlocutore. Forse solo se ci avesse fatto intendere che avremmo fatto una deviazione nel nostro percorso per trovare una certa pasticceria, ci avremmo creduto perchè che siamo golosi lo sanno ormai anche i sassi. Ma Paris c’est Paris! E se ti trovi per un weekend in questa meravigliosa città, in viaggio premio per aver cucinato dei dolcetti che hanno convinto la giuria, ne puoi fare di cose che non avresti mai immaginato…
E così, con un misto di scetticismo ed incredulità, ci siamo ritrovati a fare una fila lunga come un serpentone per gustare il tanto decantato gelato di Berthillon sull’Ile di Saint Louis, non senza essere stati prima in Rue des Rosiers al Marais a fare la coda con centinaia di turisti di tutto il mondo per gustare i falafel dell’As du Fallafel, a quanto pare tra i migliori di Parigi. E dire che odiamo i posti troppo per turisti e normalmente quando siamo in viaggio ce ne teniamo alla larga. Ma Paris c’est Paris! E ci siamo fatti prendere dal tourbillon. Si perché questo weekend è stato un susseguirsi di giri tra monumenti, strade, negozi, quartieri, metrò, bus e tanta, tanta gente del mondo. E cibo, ovviamente! Ma non nel modo per noi convenzionale. Stavolta ci siamo dedicati più al cibo mordi e fuggi: crepes, kebab, falafel, macarons e gelato.

Sulle crepes è meglio stendere un velo perché ci siamo lasciati (mal) consigliare dalla Lonely Planet che per Parigi si è mostrata meno efficace rispetto a quanto non lo sia stata per altri viaggi. Abbiamo mangiato quella di Chez Nicos, in rue Mouffetard al quartiere latino che, secondo Catherine Le Nievez, autrice della giuda, è tra le migliori. A noi è sembrata un po’ – come dire – “cartonata”. In un primo momento abbiamo pensato che Chez Nicos si fosse distratto a causa dell’arrivo di una bella ragazza e avesse dimenticano sulla piastra le nostre crepes. Ma poi ci siamo resi conto che lui le (stra)cuoce tutte così!  E anche se i condimenti sono parecchio fantasiosi, almeno quelli salati, la crepe per noi è risultata troppo asciutta.

Altra storia per le polpettine di ceci dell’As du Fallafel: panino riccamente condito, falafel giustamente speziati. Non credevo che lo avrei mai detto ma… ha meritato i venti minuti di attesa e tutte le gomitate che mi sono beccata stando in fila per non perdere il posto conquistato a fatica!

Ma la vera prova, quella dura da superare era la prova gelato. Dalle nostre parti se ne produce di buonissimo, i coni sono enormi, le brioches col gelato sostituiscono spesso un pranzo o una cena in estate. Cosa può avere di speciale questo glacée Berthillon da meritare tanta fama e tanta fila? Ci avviciniamo titubanti anche perché un cono con due palle costa 4 – dico 4 – euro (nelle nostre zone con 4 euro ti danno mezzo chilo di gelato!). Ma quando tra i gusti elencati abbiamo letto rabarbaro, è caduta ogni resistenza! Chi ci segue avrà letto del nostro amore contrastato per questa pianta che in Sicilia non ha speranza di crescere… Dunque io scelgo rabarbaro e mirtilli (altra mia grande passione) e IP sceglie rabarbaro e cioccolato bianco (perdonatelo!). Quando il primo cucchiaino di gelato al mirtillo va dalla lingua al palato e poi giù nello stomaco io sono già soggiogata: puro e fresco. E’ quasi come bere un succo di frutta ma molto più leggero e ugualmente gustoso. Il rabarbaro ha invece una punta gradevole di aspro, ma se non avessimo saputo di che gusto si trattava, probabilmente non lo avremmo capito. Evidentemente il rabarbaro gIacée non dà il meglio di sé. Ma la valutazione finale è buona anche se questo gelato ci è sembrato comunque  troppo caro, benché nella media del costo dei gelati a Parigi.

Ultima tappa obbligata: Pierre Hermé per scoprire i macarons. Più che una pasticceria, il suo negozio sembra una gioielleria e alcuni dei suoi dolci sono capolavori di architettura esposti con estrema cura. I macarons invece sono un tripudio di colori con sempre nuovi sapori pronti ad arrivare sul banco con tanto di calendario delle nuove uscite. Ne assaggiamo cinque tipi diversi: alle rose, al burro salato e caramello, al pistacchio e cannella, al cioccolato e passion fruit (molto particolare!), e al cioccolato e caramello. Un bottino variegato! Il minimo indispensabile per farsi un’idea. E finalmente, dopo avere assaggiato i veri, unici macarons, comprendiamo quali debbano essere le difficoltà nel realizzarli a casa e perché in tanti, tantissimi, si lamentino del risultato finale (uhm… una sfida interessante…).

A tutto questo aggiungete qualche pain au chocolat che ci piace tanto e poi la tour Eiffel, gli Champs-Élysées, il Louvre, i Jardin du Luxembourg, il Sacrè-coeur e Montmartre, il Centre Pompidou… Paris c’est Paris!


6 thoughts on “Paris c’est Paris

  1. …tutto questo in un fine settimana?
    aPPerò!
    Che meraviglia…certo il gelato 4 euro ogni due palline…
    certo certo Parigi è Parigi 😀
    grazie per la gita virtuale :*
    Cla

  2. Bellissimo post!! Io sono innamorata di Parigi e ho dormito in Rue di Moffetard, bellissimo quartiere. Il tour gastronomico da street food fino ad Hermé è molto curioso e complimenti per la vincita!! 🙂 Un abbraccio

    • @ilsensogusto: un weekend per vedere Parigi è davvero troppo poco, ma basta a fartene innamorare e a darti numerosi motivi per avere voglia di tornare. Un abbraccio

  3. wow, che weekend gourmand e complimenti per la vincita!
    le due palline di gelato a 4 euri è effettivamente un po’ esagerato, ma ci sta anche questo… pierre hermé … che sogno!
    ci avete fatto sognare un pochino, mercì! 🙂

    • @Lizzy: eh sì! Hermé è davvero un sogno e avremmo voluto avere altro tempo a nostra disposizione per assaggiare anche le sue proverbiali torte al cioccolato. Un buon motivo per programmare un’altra visita…

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