Intermezzo con antichi palazzi e vista sul mare

DESETA__4_Lavoro in un palazzo antico che guarda il mare. Si chiama palazzo Forcella De Seta, dal nome dei proprietari. E’ in stile neogotico ed è stato realizzato a metà del XIX secolo sopra ad una porzione di mura cittadine che comprendono porta dei Greci, una delle antiche vie di accesso alla città.

Questo palazzo, che negli anni ha subito alterne vicende e pesanti danneggiamenti, conserva al suo interno straordinarie testimonianze delle influenze delle dominazioni arabe e normanne che a Palermo si sono succedute.

de seta 4de seta 2Ci sono, ancora ben visibili, marmi e mosaici con iscrizioni in greco, decorazioni tratte dall’antichità classica, altre che richiamano l’Alhambra di Granada, in Spagna, uno dei posti più straordinari che abbia visitato.

Immagine 225Lavorare in un posto così, che normalmente è chiuso al pubblico, ha il suo fascino. Aggirarsi nelle stanze dai soffitti a perdita d’occhio e immaginare la vita che si è svolta all’interno, genera parecchie suggestioni.

Immagine 224Recentemente poi, in seguito ai lavori di ristrutturazione del tetto del palazzo, ho avuto la possibilità di accedere ad antri mai visti prima, scoprendo altre sale, altre decorazioni, altre meraviglie. E sono salita fin su, sul tetto che domina il Foro Italico, la nostra antica passeggiata a mare e dal quale, guardando a sinistra, si vede Monte Pellegrino, “la montagna” dei palermitani. E poi mare, a perdita d’occhio.

Immagine 213Immagine 217Sono rimasta sul tetto qualche minuto in silenzio ad osservare questo panorama calmo, sereno, luminoso. E’ bastato a riconciliarmi con Palermo che, quando vuole, sa essere splendida, a tratti irresistibile.

Perché vi racconto tutto questo che, tra l’altro è un po’ fuori tema in questo blog? Perché qualcuno una volta ha detto che se non la racconti una cosa, è come se non fosse mai successa. E questa volta non potevo davvero permettere che accadesse.


6 thoughts on “Intermezzo con antichi palazzi e vista sul mare

  1. Lavoro in un centro direzionale che non ha nulla di romantico.
    Però le scuole superiori le ho fatte nelle scuderie della Villa Reale di Monza e capisco perfettamente la tua situazione.
    Trascorrere la pausa pranzo nel parco del Re non ha prezzo 🙂
    Un abbraccio

    • Bello mangiare in un parco reale, immagino che il pranzo assumesse automaticamente una certa “solennità”. Dovrei suggerire a capi e colleghi un bel brunch in terrezza 😉

    • Che bello!! Dai, su, incontriamoci. Anzi, se mi avvisi prima, preparo anche un dolcetto per accompagnare il caffè :-).

  2. E hai fatto benissimo a raccontare! Anche perché dal mio punto di vista arte, cultura e storia non sono affatto così lontani dalla cucina, anche solo per le emozioni che sono in grado di suscitare 🙂
    Quindi grazie per questo post 😉
    Un abbraccio

    • Grazie Elisa! In effetti la cucina è ricchissima di storia e cultura. Basti pensare, giusto per restare in tema col Palazzo, che gli arabi che hanno lasciato evidenti segni del loro passaggio in molta architettura della città, sono gli stessi che hanno profondamente influenzato anche la nostra cucina. Ricambio l’abbraccio.

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