Si, viaggiare! L’escalivada

Viaggiare per me è nutrimento per l’anima. Lo so, i maligni dopo il post su Praga penseranno: “e mica solo per l’anima”! OK, d’accordo. Ma un viaggio può avere più di uno scopo. Perché se da un lato è l’occasione per staccare un po’ la spina, per allontanarsi dal tran tran quotidiano e per riposare, dall’altro è fonte di nuovi stimoli, di conoscenze, di culture e abitudini magari molto lontane dalle nostre, di gente che va e gente che viene e che ha tante storie da raccontare.

Ed io sono come una spugna: assorbo tutto il possibile in modo che poi, queste esperienze nuove si distribuiscano tra conoscenza e ricordi. Qualcosa, nel tempo, andrà perso, ma le cose più belle resteranno e sarà bello riportarle alla memoria magari con una foto, con un indirizzo email, con il nome di un locale o di una strada, con una musica o un souvenir. Meglio ancora con una pietanza, di quelle che magari hai mangiato proprio in quel posto dove sei stata tanto bene, l’atmosfera era perfetta e tutto ti è sembrato squisito.

L’escalivada, ad esempio l’abbiamo assaggiata per la prima volta a Barcellona, in Spagna. Ci siamo fatti raccontare dallo chef i suoi segreti e da allora è entrata a far parte dei nostri piatti estivi. E’ una ricetta tipica catalana che viene servita come antipasto o contorno, ma vi assicuro che mangiata nelle dosi che normalmente utilizzo io, può sostituire un secondo piatto. Il nome deriva dal verbo escalivar che significa cuocere alla brace ed infatti la ricetta è realizzata sostanzialmente con verdure arrostite o grigliate. Va servita su delle fette di pane tiepide, meglio se casereccio.

Ingredienti per due persone

  • 1 melanzana
  • 1 peperone rosso
  • 1 cipolla dorata piccola
  • 2 pomodori
  • sale
  • olio evo

Lavate e asciugate gli ortaggi, bucherellate con una forchetta la melanzana per evitare che esploda durante la cottura. Preparate una teglia con della carta forno e disponete sopra la melanzana, il peperone, la cipolla e infornate a 180-200 gradi per una ventina di minuti. Quindi aggiungete i pomodori che impiegano meno tempo a cuocere, e fate completare la cottura per altri 20 minuti girando gli ortaggi di tanto in tanto. Sfornateli e avvolgete peperone e melanzana in fogli di giornale e lasciate riposare per una quindicina di minuti. Questo piccolo accorgimento faciliterà l’operazione di spellatura. Intanto togliete la pelle al pomodoro e tagliatelo a listarelle, pulite la cipolla e tagliatela a fettine sottili. Trascorso il tempo di riposo, togliete la pelle anche alla melanzana e al peperone e riducete anche questi in listarelle. Mettete tutto in una ciotola e condite con sale, olio e, a piacere, qualche pezzetto d’aglio (che noi non abbiamo utilizzato). Scaldate delle fette di pane e sistemate sopra l’escalivada.

Se avete la possibilità, preparatela in anticipo per avere il tempo di farla riposare un paio d’ore prima di servirla, in modo che i sapori si amalgamino bene.


4 thoughts on “Si, viaggiare! L’escalivada

  1. Sai qual’è il vero problema di quando viaggio e mangio? Che prendo sempre un sacco di fregature!! Mi infilo in ristoranti del luogo e mi trovo come in quei locali per turisti tedeschi in riviera romagnola che cucinano sempre gli stessi piatti (lasagne, patatine, ecc). Sono sfotunata oppure avrei bisogno di una buona guida enogastronomica! Anche se a dir la verità, quando viaggio, spesso il cibo passa in secondo piano: a pranzo qualcosa di iperveloce per non perdere tempo mentre a cena (per un contenimento dei costi) andiamo al risparmio. Per me il viaggio è assaggiare il cibo locale ma in tempi brevi. Buone queste verdure…

  2. Cara Roberta, in inea di massima è così che funziona per noi: pranzo veloce ed economico e cena rilassata in un locale scelto consultando una buona guida, in modo che non sia di quelli troppo turistici dove, abbastanza inevitabilmente si mangia male. Naturalmente i posti economici sono i preferiti. Tutto questo, a “condimento” dell’aspetto culturale della vacanza, che è sempre quello più importante. Poi ogni tanto si prende qualche fregatura, ma tendo a rimuoverle perchè vale la pena ricordare solo le cose belle (e dalle mie parti bello è spesso sinonimo di buono: bella questa insalata, bella sta pasta…) 😉

  3. Ricetta provata, veramente buona!!! mi hanno suggerito questo blog e me lo sono spulciato a dovere…molte idee davvero interessanti e “slurpose”
    Alla prossima ricetta,,,,bye bye 😀

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